lunedì 13 febbraio 2023
Saul Hudson, in arte Slash, è tornato a parlare del suo amore per la musica e della sua vita al limite nel periodo dei Guns N’ Roses, di cui è stato il chitarrista solista. In una video intervista a Yahoo! Entertainment, in occasione dell’uscita del suo nuovo libro Slash: The Collection, ha raccontato di come la sua passione – seppur tardiva – per la musica è dovuta principalmente all’influenza dei suoi genitori. La mamma Ola Hudson è stata una stilista attiva nel mondo della musica, con clienti del calibro di David Bowie e Ringo Starr, mentre il padre, Anthony, ha creato le copertine degli album, tra gli altri, di Neil Young e Joni Mitchell.
Il giovane Slash “non aspirava a diventare un musicista” e, all’età di 15 anni – tardi, rispetto a molti altri geni della musica – si è “imbattuto” quasi per errore in ciò che lo porterà al successo planetario. “Sono cresciuto in quell’ambiente decisamente bohémien e artistico: tonnellate e tonnellate di musica. Non ho mai aspirato a essere un musicista, ma mi piaceva ascoltare i dischi” confessa la rockstar. “Non ho pensato a uno strumento fino a quando non ho imbracciato, accidentalmente, una chitarra, quando avevo circa 15 anni. Era proprio prima del mio quindicesimo compleanno. È stato il momento in cui tutto è cambiato”, ha continuato Slash. “Credo – aggiunge il musicista – di aver incubato questa passione, ma senza saperlo”.
Ma Slash, sette anni dopo il suo incontro con le sei corde, è diventato una stella di fama mondiale, portandosi dietro tutto ciò che ne consegue. Sesso, droga e rock n’ roll hanno accompagnato la nomea dei Guns N’ Roses nei sei brevi (ma turbolenti) anni di attività (con la formazione storica, s’intende), raccontati da Saul Hudson nella sua biografia del 2007. Nell’intervista, il chitarrista ritorna a parlare degli eccessi e, soprattutto, delle controversie che hanno accompagnato la band a inizio anni Novanta.
“In realtà non ho pensato a quel periodo sotto questo punto di vista”, commenta Slash. “Voglio dire, davvero, ad essere onesti, non ho davvero pensato così tanto a tutta quella roba (controversa, ndr) di recente”, riflette il musicista, alla domanda sul fatidico album, G N’ R Lies. “Ma ora che mi ci fai pensare – continua – la maggior parte di tutto ciò che (i Guns N’ Roses) hanno fatto ci avrebbe automaticamente cancellati, di questi tempi”. Difatti, il politicamente corretto non avrebbe sorriso allo stile di vita e ad alcune idee della band, soprattutto del loro frontman Axl Rose. E ancora: “Non saremmo sopravvissuti in un ambiente del genere, per tanti motivi diversi. Intendo che molte tematiche e comportamenti che abbiamo toccato nel passato, adesso non sarebbero accettabili”, riflette Slash. “Tutto sommato, sono grato del fatto che allora Internet non esisteva” conclude, scherzando con l’intervistatrice, la rockstar.
di Zaccaria Trevi