mercoledì 18 gennaio 2023
Il libro è volutamente lungo perché è costruito come un copione dove la porta è socchiusa per la probabile scrittura di un altro testo. Immaginiamo gli interessi della macchina filmica americana. Tutti pronti per girare una narrazione a puntate da distribuire nei maggiori canali mondiali (tutti Usa). Il racconto è costruito per provocare l’immaginazione delle situazioni descritte. I ritmi sono incalzanti con sapienti rallentamenti quando è in gioco l’integrità morale, la lealtà verso la Corona, l’amore, il rispetto per la regina e, soprattutto, il ricordo della madre della quale Harold parla in termini affettivi.
Il racconto inizia in modo prevedibile: le tensioni all’interno della casata Windsor, i ricordi della madre, la descrizione minuziosa dei luoghi prendendo a prestito la tecnica della sceneggiatura cinematografica, la descrizione della regina e dei suoi cani come un monumento da rispettare acriticamente. Ben curata è l’elegia affettuosa della madre. La dinamica dell’assassinio è nell’ombra fin dalla pagina 27. Senza commenti, viene evidenziato che la bandiera non è a mezz’asta: una traccia lanciata non a caso sull’atteggiamento della casata nei confronti della madre. Le tensioni sono ben descritte nei rituali funebri e dei ruoli recitati dai vari componenti della famiglia. Tutto questo fino a pagina 36. Poi inizia la fase della memoria in stile “ricerca del tempo perduto” della vita personale di Harold. Inizia tutto con la lettera alla madre morta. Prosegue con la descrizione di viaggi. I rapporti con le tate di corte. I contatti con un padre incapace di affetti spontanei. Il difficile rapporto con gli studi. L’ingresso nell’esercito. L’ostilità del fratello William che pretende l’obbedienza assoluta da Harold, che è una Riserva, in quanto Erede. Tutto questo si svolge sotto il costante e aggressivo tiro di una stampa e dei media inglesi che braccano i componenti della Corona, seguono i loro movimenti, interrogano amici, parenti lontani, pagano cifre esorbitanti per ottenere interviste da tutti coloro che erano nelle vicinanze dei luoghi visitati dal principe Harold che è bersaglio di critiche feroci e durissime anche quando compie missioni umanitarie. Un inseguimento che costringe la Riserva a spostarsi continuamente in vari luoghi del mondo dove svolge il servizio militare o rende visite ufficiali nel ruolo di sostituto della regina. Una sequenza vertiginosa che si legge nelle iniziali duecento pagine. Stilisticamente, la struttura della narrazione fluente e incalzante evidenzia molti prestiti dalle tecniche cinematografiche di forte impronta americana, con il proposito di lasciare la possibilità di un secondo libro e la produzione di una storia a puntate con attori stellari. Molto diverso sarebbe stato il tratto narrativo in Europa.
A pagina 280 abbiamo il ritorno e l’assegnazione a ruoli marginali, una abitazione scomoda. La ripresa dei viaggi e delle missioni militari. Lo scontro con i familiari sul tenore dei rapporti con la stampa non sortisce gli effetti sperati perché la regina e Carlo decidono l’assegnazione dei soldi e degli incarichi. Ritorna in evidenza la competizione tra fratelli e l’ostilità di William per le iniziative benefiche di Harold in favore dei soldati caduti, di quelli feriti e delle famiglie superstiti. Segue un periodo di disordine interiore e la decisione di lasciare l’esercito minuziosamente descritta a pagina 300. Poco dopo il libro narra dell’incontro con Meghan Markle, trattata con freddezza dal fratello e da Catherine Middleton che non gradiscono i modi amichevoli ma educati della ragazza esotica e soprattutto con la colpa di essere “americana”. La frequentazione di Harold con l’esotica e dinamica americana in carriera scatena la violenza razzista della stampa inglese. Harold accenna ma non enfatizza nel libro il comportamento ambiguo della corona. Forse è un avvertimento che in un secondo libro potrebbe essere fornita un’analisi dettagliata dei fatti che hanno condotto alla morte della madre Diana Spencer e delle sue conseguenze geopolitiche?
Meghan, tuttavia, è una tipa tosta. Non si ferma nemmeno quando dietro un lauto compenso, il padre vende alla stampa notizie, lettere e foto della figlia. Non vacilla di fronte alla crescente e martellante e nemichevole pressione dei media, all’ostruzionismo della potentissima guardarobiera di corte che rallenta il suo operato nella preparazione del suo matrimonio. Non si cura delle stizzose e pedanti osservazioni dell’Erede e della consorte sulle procedure di corte. Harold è ostacolato di nuovo da un fratello che pretende obbedienza assoluta e non cerca una possibile soluzione condivisa mostrando di essere “dispiaciuto” dell’atteggiamento di Harold il minore-riserva.
Da pagina 435 abbiamo una rapida successione di avvenimenti che iniziano con la fine della cooperazione fra fratelli e l’intenzione di non essere stritolato dalla smania di visibilità del padre Carlo e di Camilla a spese dei figli. Viaggio in Francia. Querela contro i media nonostante la ennesima ostilità della famiglia. Il libro prosegue: la coppia Harold-Meghan in rotta verso gli Stati uniti dopo una serie di incontri infruttuosi con la casata. Nuova stagione di linciaggi mediatici parzialmente favoriti o non ostacolati dalla corona. Il resto è cronaca di oggi che il libro descrive in chiusura e che lascio alla lettura degli interessati.
Harold, l’eterno secondo, non rivela fatti pericolosi sul piano interno ed internazionale scatenati dalla morte della madre. Egli accenna, fornisce sospetti. Fa capire che potrà continuare con altre quattrocento pagine in prossima stampa. Il libro è scorrevole e di piacevole lettura. È la descrizione di un illustre “gruppo di famiglia dall’interno” con gli occhi del parente escluso. Contrariamente ad altre critiche, non trovo elementi di vittimismo, ma di un legittimo risentimento. La veridicità dei contenuti passerà al setaccio dei fatti che verranno. Non dimentichiamo che questo libro ha un’importanza diversa, specialmente dopo la presenza del duca di Kent vicino alla regina in occasione del suo giubileo di platino. Si dovrà riflettere sulla successione di fatti dopo questa presenza.
Questo libro fa parte di questa sequenza?
Principe Harry, Spare, Mondadori, 2023, pag. 540, Euro 25
di Manlio Lo Presti