“Ceneri alle ceneri”, uno spettacolo teatrale per non dimenticare

martedì 17 gennaio 2023


Gli orrori e le violenze in forma diretta o indiretta subiti da una donna, si uniscono ai ricordi degli orrori e delle terribili violenze della persecuzione ebraica durante la Seconda guerra mondiale: attraverso l’interpretazione di Ceneri alle ceneri, capolavoro del premio Nobel Harold Pinter, l’attrice e regista Gabriela Corini insieme all’attore Roberto Zorzut fa rivivere a Roma un dramma sempre presente.

Presso il Teatro Trastevere, alle ore 21, nell’area temporale del Giorno della Memoria, dal 1° al 5 febbraio 2023, viene presentata al pubblico una pièce teatrale intensa e toccante che suscita una riflessione su come poter trovare anche ai nostri giorni gli strumenti che ci consentano di contrastare la violenza alle donne ma anche la violenza nei confronti dei soggetti più vulnerabili, come dimostrano i drammatici avvenimenti delle guerre in corso.

Una messa in scena scarna ed essenziale, come suggeriscono le note di regia dell’autore, per accentrare l’attenzione del pubblico sul travagliato rapporto dei protagonisti e sulla loro essenza umana. Nell’intimità della propria casa, una coppia improvvisamente discute e si scontra a proposito di un passato misterioso e torbido della donna, che si insinua durante una conversazione, rompendo un apparente equilibrio ed una precaria serenità di questi presunti coniugi. Per la prima e unica volta nella sua straordinaria carriera di drammaturgo, Harold Pinter, inglese di origine ebraica, fa chiaro riferimento all’Olocausto, che ha segnato indissolubilmente la sua vita emotiva, generando il suo stile definito “teatro del disagio”.

In un crescendo di pathos, la pièce si evolve, tutta di un fiato, suggerendo probabili scenari e probabili identità. Chi era l’uomo di cui la donna parla a volte come un amante, a volte come l’aguzzino? Che fine ha fatto la sua bambina? E quale il ruolo del suo presunto marito in questa storia? Lo spettatore non avrà fino alla fine nessuna certezza, nessuna chiara risposta, restando, chiuso il sipario, “disturbatamene incantato”.


di Redazione