giovedì 12 gennaio 2023
Un processo di riscrittura che riguarda alcune tra le loro migliori canzoni. Con Songs of surrender gli U2 riscrivono i loro successi. La raccolta, divisa in quattro album, conterrà 40 fra i maggiori successi del gruppo irlandese, rivisitati in una nuova versione. Sarà pubblicata il prossimo 17 marzo, nel giorno di San Patrizio, una data simbolica per l’Irlanda. Come annuncia la stessa band con un trailer sui social, postando un video che sulle note di Beautiful Day, racconta la storia del gruppo missando immagini storiche e d’animazione. Il disco richiama nel titolo la biografia di Bono Vox uscita per Mondadori a inizio novembre. Un libro in cui il leader degli U2 racconta le proprie debolezze, dai ricordi dell’infanzia e dell’adolescenza a Dublino, fino all’ascesa e al successo della band.
Songs of surrender è un catalogo di brani ri-registrati e ri-immaginati per il 2023. La prima traccia disponibile è Pride: in the name of Love. L’avvento del digitale e anche la consapevolezza che nei cataloghi, negli armadi e nei cassetti ci sono dei tesori, hanno trasformato questo repertorio “collaterale” in una produzione ufficiale. Gli U2 sono andati più in là: hanno deciso di rileggere il loro repertorio più celebre, creando loro, oggi, versioni alternative proprio di quei pezzi che li hanno portati nella storia del rock.
Basta ascoltare Pride. La prima impressione è quella di un’audizione: chitarra acustica, la voce di Bono quasi baritonale, assenza della batteria e niente dell’epica rock tipica degli U2. Per i collezionisti sarebbe senz’altro una scoperta, ma molto diverso è il fatto che questa versione sia stata suonata oggi e che fa parte di un progetto il cui obiettivo è proprio rileggere, in certi casi riscrivere, il repertorio. Questa rilettura è in perfetta sintonia con le nuove idee di Bono. La rockstar ha detto anche di “vergognarsi di alcuni dei brani degli U2”. Se sarà l’inizio di una crisi d’identità o l’avvio di una fase creativa lo scopriremo presto. Basterà attendere il 17 marzo.
di Eugenio De Bartolis