Cultura e Provincia: un patrimonio da valorizzare

mercoledì 14 dicembre 2022


Recentemente al Museo della Ceramica di Burgio, in provincia di Agrigento, è stata inaugurata la mostra di sculture (visitabile fino al 26 aprile 2023) Le mille forme dell’anima, opera del maestro Salvatore Rizzuti, artista di straordinaria capacità espressiva, che manifesta con grande energia nelle sue creazioni. Con notevole generosità, lo scultore ha donato in uso espositivo al museo trentotto statue in legno e in terracotta di medie e grandi dimensioni, che vivranno lì integrandosi con la struttura dell’ex convento dei Frati minori riformati edificato nel 1580 in cui è stato realizzato il Muceb (Museo della Ceramica di Burgio), che al suo interno espone vasi, statue, albarelli, brocche, piastrelle, di varie epoche e di straordinaria fattura artistica.

Salvatore Rizzuti, è stato docente di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, di lui dice il direttore del museo della ceramica, ispiratore di questa come di altre iniziative, lo studioso Vito Ferrantelli: “nel suo modo di intendere e fare scultura sono coniugate e convivono in stretto connubio tradizione e contemporaneità, entrambe fondamentali per rappresentare quella bellezza ideale che, elevando le suggestioni dell’uomo, permette all’artista di emozionarsi e di emozionare. A corredo della mostra un elegante catalogo edito dall’Istituto poligrafico europeo ed una brochure che segna l’inizio di una stretta collaborazione tra i musei di Burgio e Caltabellotta”.

Certamente Burgio ed il suo museo valgono una visita ed un soggiorno, ma essendo un piccolo paese avrebbe la necessità di entrare in rapporto sinergico con gli altri soggetti analoghi vicini, la qual cosa dovrebbero fare tutte le innumerevoli piccole realtà che fanno dell’Italia un paesaggio di arte e bellezza ineguagliabile. Realtà simili e contigue spesso restano disarticolate dal territorio in cui insistono e vengono ignorate dai viaggiatori e dagli studiosi, rimanendo poco apprezzate e purtroppo anche difficilmente sostenibili economicamente nel tempo con il solo contributo pubblico.

Allora perché non costituire reti locali che ragionino come un’unica struttura, capaci di offrire ai visitatori più accorti un’esperienza maggiormente compiuta dei luoghi, aprendo al contempo al privato sociale, facendo interagire i diversi soggetti presenti sul territorio per creare ricchezza da reinvestire in cultura senza gravare sul pubblico erario? Volendo dare qualche concreta indicazione sarebbe già un risultato rilevante mettere in rapporto organico i musei delle “Mummie” a Burgio (oltre ovviamente al già citato delle ceramiche e a quello Civico di Caltabellotta); quello dell’Orologio “Paolo Scibetta” a Bisacquino dedicato alla famiglia di orologiai da “torre”, in cui sono esposti pezzi unici e un raro esempio di orologio geografico universale; quello costituendo dell’autografo a Villafranca Sicula nell’antica “Casina del Barone Musso” che sarà allestito grazie alla donazione della straordinaria collezione del filosofo filantropo Tommaso Romano.

Senza trascurare la pinacoteca “Istituzione Gianbecchina” a Sambuca di Sicilia; il “Cretto di Burri” a Gibellina e gli altri siti sorti proprio lì grazie all’opera del senatore Ludovico Corrao (Alcamo, 26 giugno 1927-Gibellina, 7 agosto 2011) che ha coinvolto dopo il terremoto del Belice del 1968 artisti come Alberto Burri, Pietro Consagra, Carla Accardi, Emilio Isgrò, Mario Schifano, Giulio Turcato, Arnaldo Pomodoro, Gino Severini, Alighiero Boetti, Fausto Melotti, Giuseppe Uncini, Toti Scialoja, in nome della rinascita del territorio, che oggi si può gloriare anche del “Museo d’arte contemporanea di Gibellina” a lui intitolato, recentemente rilanciato dal critico d’arte Tanino Bonifacio; la Fondazione Sciascia e “CasaSciascia” a Racalmuto inserita quest’ultima nel 2014, con decreto dell’assessorato regionale ai Beni culturali, tra i “Luoghi della Memoria e dell’identità siciliana” e che fa parte del percorso della “Strada degli scrittori”, iniziativa nata da un’idea del giornalista del Corriere delle Sera Felice Cavallaro, per sostenere la cultura nella provincia agrigentina, che ha avuto tra i suoi più illustri rappresentanti: Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia, Andrea Camilleri, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Antonio Russello, Rosso di San Secondo e molti altri ancora.

Di questo scenario fanno parte anche le iniziative che si realizzano con costi esigui, ma che danno lustro ai comuni dove si tengono, come il Premio “La Campana di Burgio” che nel 2023 giungerà alla decima edizione e che per l’edizione 2015 è stato insignito della medaglia del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, quello intitolato a “Monsignor Giuseppe Petralia, vescovo e poeta” a Bisacquino arriverà il prossimo anno alla quinta, quello “Telamone” ad Agrigento alla quarantaseiesima presieduto dallo scrittore e operatore culturale Paolo Cilona, e quello intitolato al “Barone Musso” a Villafranca Sicula, recentemente rilanciato, che quest’anno ha compiuto il centesimo anno.

Tre esempi virtuosi di manifestazioni a basso costo economico ma ad alto impatto culturale, che hanno avuto nel tempo un grande successo di pubblico, di stampa (ne hanno scritto il Corriere della Sera, il Giornale di Sicilia, La Sicilia, ed altre testate anche online come le popolari Agrigentonotizie, Risoluto e Ripost) e radiotelevisivo, infatti hanno fatto servizi diverse emittenti sia pubbliche che private, tra le quali: Rai Regione Sicilia, Tv2000, Radio Antenna Bisacquino, Radio Torre Ribera, Tele Radio Sciacca, Tele Monte Kronio, Teleacras e Video Regione, che rappresentano una risorsa non indifferente se sapientemente coinvolte.

Non sarebbe male se il Ministero della Cultura, guidato da Gennaro Sangiuliano, si intestasse un’opera di promozione più ampia dei tanti siti storico artistici e delle iniziative pubbliche e private della provincia italiana, magari scopriremo che se “Parigi val bene una messa”, la Rocca Calascio in Abruzzo, il castello dell’Ordine Teutonico della Margana a Prizzi, il Museo del Gattopardo a Santa Margherita Belice o la 48esima edizione del Premio internazionale di Poesia-Città di Marineo valgono almeno una visita.


di Antonino Sala