Gary Oldman annuncia il ritiro dal cinema

lunedì 21 novembre 2022


Gary Oldman, l’attore londinese preso in prestito da Hollywood, l’anno prossimo compirà 65 anni, e sta valutando l’idea di mettere un punto alla sua carriera dopo l’ultimo progetto, la serie Slow Horses, prodotta da Apple Tv. L’attore, tra l’altro, de L’ora più buia ha dichiarato di sentire il peso degli anni, dopo aver vinto il premio Oscar, l’unico in carriera, per lo stesso film. Intanto, l’anno prossimo vedremo Oldman in Oppenheimer, l’ultima fatica di Cristopher Nolan, in coppia con Cillian Murphy.

“Ho avuto una carriera invidiabile – dichiara l’attore – ma le carriere conoscono il declino e ho altre cose che mi interessano. Quando sei giovane, pensi che riuscirai a fare tutto, ma poi gli anni passano. Lanno prossimo – continua – compio 65 anni, i 70 sono dietro l’angolo. Non voglio essere ancora in attività quando ne avrò 80. Sarei felice, onorato e privilegiato di interpretare Jackson Lamb (il personaggio in Slow Horses, ndr) e poi smettere”.

Gary Oldman è probabilmente uno degli attori più emblematici della sua generazione, e sarà infatti nominato nel cosiddetto Brit pack, ovvero il roster delle star inglesi del suo tempo (tra cui Colin Firth, Rupert Everett, Daniel Day Lewis e Tim Roth). Il maestro del trasformismo raggiunge la fama nel 1986 con il biopic Sid & Nancy, dove recita nei panni del bassista dei Sex Pistols. Prima dell’esordio su pellicola, fa tanto teatro – come i pochi “eletti” che riescono ad alternarsi tra schermo e sipario – e raggiunge il rango di star internazionale con Dracula di Bram Stoker, diretto da Francis Ford Coppola.

Un giorno è un criminale disturbato in Leon il professionista, poi il saggio padrino di Harry Potter e ancora il commissario Gordon nel Batman di Christopher Nolan. Seppur non abbia mai fatto lo stesso “ruolo” in più di due film, durante la sua carriera Oldman firma le sue performance con una fisicità dirompente e un’immedesimazione nel personaggio che quasi atterrisce gli spettatori, grazie alle celebri “sfuriate” con cui condisce quanto basta le scene in cui recita.

Non è un male che un uomo come Gary Oldman abbia il senno di capire quand’è il tempo di dire “basta”. In questo modo, uno degli attori più amati del suo tempo lascerà nei ricordi degli spettatori solo momenti iconici, con una carriera da all killers no fillers, ovvero solo grandi successi e nessun inciampo. L’unica domanda rimane: c’è qualcuno, a oggi, che potrà prendere il suo posto?


di Edoardo Falzon