Siae: spettacoli, il Covid pesa ancora

giovedì 17 novembre 2022


La Siae lancia l’allarme sulla fuga degli spettatori. Secondo l’annuario della Società italiana degli autori ed editori gli spettatori sono “crollati” del 72 per cento. La pandemia pesa ancora moltissimo sul mondo dello spettacolo, con una situazione da allarme rosso che investe un po’ tutti i comparti, ma soprattutto il cinema, devastato dall’emergenza sanitaria, sebbene rimanga il settore che attira di più e che soprattutto assorbe la quota più alta nella spesa degli italiani per sport e spettacolo. E se è vero che nei primi sei mesi del 2022 si fanno strada segnali confortanti di ripresa dei consumi, il 2019 è ancora terribilmente lontano. Secondo il presidente onorario Mogol, è “irrealistico pensare che la pandemia non lasci traccia. La sfida ora è cogliere tutte le opportunità del cambiamento”. Per il direttore generale Gaetano Blandini, serve ora “una visione sistemica e un’idea di sviluppo condivisa per attivare una vera ripartenza. Ma anche un’attenzione particolare ai lavori creativi e alle loro esigenze”.

I dati definitivi del 2021 confermano il disastro pandemia, con un numero totale degli spettatori calato dai 306 milioni del 2019 agli 84 del 2021, con la spesa al botteghino crollata dai 2,7 miliardi di euro del 2019 agli 870 milioni di euro nel 2021. Certo, a guardare il 2020, un miglioramento c’è stato. Eppure, a fronte di un’offerta di spettacoli cresciuta del 26 per cento, gli spettatori nelle sale sono aumentati solo del 4,5 per cento. Un dato che indubbiamente fa riflettere. A perdere spettatori è soprattutto il cinema con un -12 per cento, seguito dal teatro con -9 per cento la stessa percentuale di perdita accusata dai locali che offrono il ballo con gli intrattenimenti musicali. Una situazione più felice è invece quella dei concerti, che nel 2021, rispetto al 2020 segnano una crescita del 75 per cento. Bene anche lo spettacolo viaggiante (+65 per cento) e i parchi di divertimento, che hanno avuto un +42 per cento, seguiti da mostre e fiere (+32 per cento).

Lo sport segna un +18 per cento, ma il totale degli spettatori, che è di 8,3 milioni, è davvero molto lontano dai quasi 40 milioni (30,9) del 2019. Al netto di tutto questo rimane comunque il cinema il settore che attira di più, con 32 spettatori su 100, seguito dal ballo ed intrattenimenti musicali con 18 spettatori su 100, i parchi con 13, le mostre e fiere con 10, il teatro con 8, i concerti con 6. Lo sport assorbe 10 spettatori su 100. Una classifica che si ritrova sulla spesa: su un totale di 870 milioni di euro che gli italiani hanno speso nel 2021 per spettacolo e sport, 177 milioni che corrispondono al 20,4 per cento sono andati al cinema che rimane il settore dello spettacolo per cui spendiamo di più, seguito dallo sport con 176 milioni (20,2 per cento) e poi dai parchi da divertimento con 168 (19,3 per cento). A teatro e lirica sono andati 122 milioni (14 per cento), ai concerti 101 milioni (11,6 per cento), alle mostre e fiere 66 milioni (7,5 per cento). Chiudono questa classifica il ballo con 44 milioni (5,1 per cento) e poi lo spettacolo viaggiante con 15 milioni (1,7 per cento) le manifestazioni all’aperto per le quali gli italiani nel 2021 hanno speso 2 milioni di euro (0,3 per cento). Un’analisi più dettagliata mostra una performance particolarmente felice dei concerti di musica pop-leggera, un settore che tra il 2020 e il 2021 ha fatto un balzo in avanti, per quanto riguarda gli spettatori, del 113 per cento, seguito da un +101 per cento per i concerti jazz, +40 per cento della lirica e un +31 per cento del balletto. Quanto allo sport, in prima fila c’è come sempre il calcio che ha registrato un 22 per cento di spettatori in più rispetto all’anno precedente.


di Alessandra Rosa