Festa di Roma, sorprende “Alam”, l’opera prima di Fïras Khoury

mercoledì 19 ottobre 2022


“Alam” di Fïras Khoury

Alam è l’opera prima del regista palestinese Fïras Khoury. Presentata nella sezione Progressive Cinema della 17ª edizione della Festa del Cinema di Roma, il film è stato girato in Tunisia, ma ambientato in Israele. Racconta la storia di un gruppo di studenti di una scuola superiore araba israeliana. Una bandiera palestinese deve sventolare il giorno dell’Indipendenza di Israele. Per i palestinesi è un giorno di lutto (la “Nakba”). Khoury firma un’opera che affronta dei temi universali come l’amore, l’amicizia, la lotta contro le ingiustizie, la ricerca della propria identità, i conflitti generazionali. La forza del film risiede nella costruzione dei personaggi. I ragazzi che popolano le sequenze di Alam sono dei giovani che giocano, scherzano, s’innamorano. Tamer (Mahmood Bakri) è un liceale che rischia di essere espulso dalla scuola e s’interroga sulla propria coscienza politica. Safwat (Mohammed Abd El Rahman), invece, è convinto della bontà delle proprie idee. Infine, ecco Maysaa (Sereen Khass), che condivide le posizioni di Safwat, ma si avvicina a Tamer. I tre, insieme a Shekel (Mohammad Karaki) e Rida (Ahmed Zaghmouri), come molti coetanei in Occidente, passano il tempo ascoltando musica e fumando erba.A parte l’utilizzo di un ralenti di troppo, il film convince, appassiona, emoziona. Alam è una bella scoperta. Un approdo sicuro. L’iniziazione alla vita, all’amore, alla politica.

“M. La serie” di Joe Whright, con Luca Marinelli

 

Luca Marinelli darà il volto a Benito Mussolini nella serie tivù M. La storia di un uomo che è diventato il padrone di un Paese. Le riprese del progetto audiovisivo tratto dal romanzo M. il figlio del secolo di Antonio Scurati, vincitore del Premio Strega nel 2019, inizieranno a Cinecittà tra tre settimane. Marinelli è uno dei migliori talenti italiani. Nel 2019 viene premiato con la Coppa Volpi per il miglior attore alla Mostra di Venezia per la sua magistrale interpretazione di Martin Eden di Pietro Marcello. M. La serie, composta da otto episodi e prodotta da Lorenzo Mieli e da Sky Studios e The Apartament Pictures, è stata annunciata alla Festa del cinema, alla presenza del regista, l’inglese Joe Wright, celebrato artefice di Espiazione (2007), Anna Karenina (2012), L’ora più buia (2017) e Cyrano (2021). A firmare i copioni delle puntate sono stati chiamati Stefano Bises e Davide Serino, apprezzati autori delle sceneggiature seriali di Gomorra, Zero Zero Zero e The New Pope. L’arco narrativo della serie tivù copre sei anni della vita di Mussolini: dal 1919, con la fondazione dei Fasci di combattimento fino al 1925, con la nascita della dittatura. Le otto puntate della serie tivù racconteranno sia il Mussolini pubblico sia quello privato. A partire dal racconto di due figure femminili: la moglie Rachele e l’amante Margherita Sarfatti.

 


di Andrea Di Falco