Presentato a Ragusa il volume “Set Iblei 2”

mercoledì 7 settembre 2022


Un libro che racconta il cinema e la tivù del sudest siciliano. Set Iblei 2 (la prima edizione è stata pubblicata una decina d’anni fa) è il diario di un viaggio collettivo che mostra la provincia ragusana attraverso le opere firmate da numerosi cineasti che hanno scelto quei luoghi come oggetto del loro racconto audiovisivo. Sia esso di finzione che di documentazione. Ieri, nella sede del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, è stato presentato il volume ideato da Gianni Molè, indimenticato maestro di giornalismo e capo ufficio stampa della ex Provincia. Il libro, edito dall’ente ragusano e curato dalla docente e storica del cinema Antonella Giardina e dal critico e giornalista de L’Opinione Andrea Di Falco, omaggia la terra iblea, “naturaliter cinematografica”, secondo una felice definizione dello scrittore Gesualdo Bufalino. All’incontro, molto partecipato, che si è tenuto all’interno della Sala Convegni dedicata a Gianni Molè, oltre ai curatori, è intervenuto anche Salvatore Piazza, commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale di Ragusa. Il profilo, umano e professionale, di Gianni Molè è stato delineato nel corso della presentazione dall’amico giornalista Giuseppe La Lota

Nelle cento pagine di Set Iblei 2 si leggono due prefazioni, due presentazioni, 45 schede dedicate ad altrettanti film, serie tivù e location, due note speciali dedicate al Commissario Montalbano e al Giovane Montalbano, una monografia sul Cinema e la Riserva del Pino d’Aleppo, gli itinerari del cineturismo, una un’accurata bibliografia e sitografia. I testi, oltre che da Gianni Molè, Antonella Giardina e Andrea Di Falco sono firmati anche da Maria Carfì, Laura Curella, Luca Gambina e Giuseppina Distefano (che cura il progetto esecutivo del libro). Infine, le bellissime foto dei luoghi e delle opere, tratte dall’archivio del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, della Multisala Golden di Vittoria e di Toto Clemenza. La foto della copertina del libro di Carlo Giunta ritrae la Piazza Duomo di Ragusa Ibla ed è tratta dal set dello spot su MaratonArte di Cosimo Alemà, promosso dal Ministero della Cultura. Come sostiene Di Falco, “sono numerosi, e in gran parte di successo, i lungometraggi girati nella provincia siciliana. La bellezza rurale dei paesaggi, le coste sabbiose, l’architettura liberty e barocca costituiscono una scenografia a cielo aperto. Per queste ragioni, i registi scelgono la provincia di Ragusa come ambientazione della loro narrazione audiovisiva. Set iblei è una trattazione, chiaramente non esaustiva. Ma la poetica che guida il libro attiene all’incontro. Tra culture cinematografiche differenti. Un confronto “obbligato” per chi voglia interrogarsi e provare a capire il legame forte che tiene insieme la Sicilia, il Mediterraneo, i Paesi africani”. Secondo Piazza, “pochi luoghi, come la provincia di Ragusa, possiedono l’intrinseca capacità di divenire terre della narrazione e del ricordo, della cronaca e dell’animo. Siamo di fronte a un set cinematografico che non è necessario creare perché esiste già: dal barocco dorato, agli azzurri marini, al verde smagliante della campagna iblea. La grande varietà dei paesaggi che la percorrono, i colori, le luci, le scenografie naturali sono i punti di forza di un territorio che da molti decenni presta il suo volto a una meravigliosa narrazione per immagini. E che molto spesso permangono con forza, scolpendosi nella memoria”. Giardina sottolinea un aspetto che ritiene dirimente: “Questo libro – chiosa – condensa una serie di studi portati avanti in oltre 26 anni e rappresenta anche la spinta per proseguire in questa azione di racconto del territorio”. Giardina ricorda la data e il luogo d’inizio della “storia dei film girati in provincia di Ragusa”. Nel 1948, a Modica, Luigi Zampa gira Anni difficili, tratto da Il vecchio con gli stivali di Vitaliano Brancati, e da altri due racconti dello scrittore catanese, il quale contribuì alla stesura della sceneggiatura, oltre a suggerire la scelta dell’ambientazione. La sorprendente resa scenografica sul grande schermo della città dell’ex Contea svela ai registi la bellezza e la peculiarità della giovane provincia di Ragusa”.

Nel corso dei decenni, la terra iblea “diventa set di importanti film, tra i quali Divorzio all’italiana di Pietro Germi (1962), Kaos dei fratelli Taviani (1984), L’uomo delle stelle di Giuseppe Tornatore (1995), Nuovomondo di Emanuele Crialese (2005), L’Attesa di Piero Messina (2015) e Il racconto dei racconti di Matteo Garrone (2015), solo per citarne alcuni tra i tanti girati in settant’anni, oltre a documentari, spot e alle puntate de Il Commissario Montalbano di Alberto Sironi, a partire dai romanzi di Andrea Camilleri”. Simona Guastella, che ha curato il progetto grafico di Set iblei, esalta le immagini tratte dai film girati nella provincia ragusana. “Ho ripreso la precedente impostazione – rimarca – e l’ho resa più contemporanea, lineare e visivamente di facile lettura, pur mantenendo alcuni elementi di carattere cinematografico. Ho attenzionato di più la scelta delle foto, prediligendo quelle scattate direttamente sui set dei film descritti e incentrato molte sezioni sul colore verde, dal più scuro al più chiaro, fino ai colori terra, per meglio identificare il libro con il nostro territorio”.

Gianni Molè scrive nella prefazione del volume: “Zampa, Germi, De Sica, i fratelli Taviani, Amelio, Tornatore ed Emidio Greco si sono rivelati fautori di una lettura altra della Sicilia, lontana dai soliti cliché e stereotipi, immaginando una Ragusa isola nell’isola anche nell’ambientazione cinematografica. Il merito di questi registi è di avere avuto la capacità di rappresentare la magnificenza di questi luoghi che ne costituivano il fuori campo perenne. Qui più che mai si è constatata la maestria di questi cineasti nel rendere su pellicola un’interpretazione del paesaggio, in un sublime gareggiare con la bellezza del creato, quasi a presumere che toccasse a loro l’ultima parola, l’ultimo atto creativo per dare compiutezza alla perfezione naturale. Da questi film si stacca per noi, cittadini distratti di questa terra, uno sguardo inopinatamente colmo di gratitudine: se, come ha scritto Dostoevskij, la bellezza salverà il mondo, in questi luoghi si ha la felice presunzione di essere già redenti”. Eliana Molè, affiancata in sala dalla figlia Giulia, è molto orgogliosa del progetto editoriale del marito. “Gianni aveva tantissimi interessi che lo legavano a questa terra. Per noi – sostiene – è bello vedere con quanto affetto venga ricordato. Questi momenti ce lo fanno sentire più vicino”. 

Set Iblei 2 è un progetto editoriale di Gianni Molè, a cura di Antonella Giardina e Andrea Di Falco, Edizioni Libero Consorzio Comunale di Ragusa 2022, 100 pagine.

(*) Nella foto in alto sono ritratti, da sinistra a destra, Antonella Giardina, Salvatore Piazza e Andrea Di Falco.

(**) Nella foto al centro, ecco la copertina del volume Set Iblei 2.

(***) Nella foto in basso sono ritratte, da sinistra a destra, Lou de Laâge e Juliette Binoche, sul set del film “L’attesa” di Piero Messina.

(****) Nell’ultima foto è ritratto Gianni Molè.

 


di Eugenio De Bartolis