Cinema, Rimini ricorda la diva Clara Calamai

lunedì 5 settembre 2022


Una mostra e una rassegna di film per omaggiare Clara Calamai. Il 7 settembre viene svelata la stele e prende il via l’esposizione fotografica dedicata alla grande attrice. Rimini celebra la diva degli anni Quaranta con una cerimonia ad hoc. Clara Calamai è un’interprete sensuale e magnetica. Recita in film drammatici, in pellicole avventurose, in film d’ambientazione storica e anche nelle edulcorate commedie dei telefoni bianchi. Nasce a Prato il 7 settembre 1915, muore a Rimini il 21 settembre 1998. Mercoledì 7 settembre, suo giorno di nascita, l’attrice viene celebrata con una cerimonia alle 11.30 al cimitero monumentale dove è sepolta.

Lì viene svelata la stele posta alle spalle del monumento funebre di Federico Fellini. Lo stesso giorno, alle 17, alla Galleria dell’Immagine della Biblioteca Gambalunga, viene inaugurata la mostra fotografica “Zia Clara”, curata dall’architetto riminese Marino Bonizzato, nipote dell’attrice, nella quale si può ammirare una selezione di foto private di Clara Calamai. La mostra rimane aperta fino al 28 settembre. La settimana successiva, nella sala della Cineteca Comunale, è in programma una rassegna di tre film di cui è stata protagonista: L’avventuriera del piano di sopra di Raffaello Matarazzo (14 settembre), Ossessione di Luchino Visconti (21) e Profondo rosso di Dario Argento (28).

Clara Calamai rappresenta la quintessenza del divismo autarchico, la prima attrice che nel 1941 mostra, per poco meno di un secondo, un seno nudo. Accade nel film La cena delle beffe (1942) di Alessandro Blasetti, trasposizione cinematografica dell’omonimo dramma di Sem Benelli. Lo scandalo è servito. La pellicola desta enorme clamore e viene vietata ai minori di 16 anni.

Luchino Visconti “trasforma” la Calamai. La rende un’icona del cinema italiano nel mondo. Il cineasta la sceglie come protagonista di Ossessione (1943), il film-manifesto del Neorealismo, tratto dal romanzo noir americano Il postino suona sempre due volte di James M. Cain. Il film è considerato, insieme a I bambini ci guardano (1943) di Vittorio De Sica e Quattro passi fra le nuvole (1942) di Alessandro Blasetti, il film che segna la nascita del filone neorealista del cinema italiano. Memorabile la carnalità delle scene passionali tra Massimo Girotti e la Calamai. La rottura di una tradizione calligrafica del cinema italiano durante il fascismo. Il ruolo della protagonista viene assegnato, in un primo momento, ad Anna Magnani, ma l’attrice romana deve rinunciare a causa del suo stato di gravidanza. Ossessione è stato inserito nella lista dei cento film italiani da salvare.

Clara Calamai, per tutti gli anni Quaranta è una delle attrici cinematografiche italiane più note e amate al pari di Alida Valli e della stessa Magnani. Visconti chiama ancora la Calamai nel 1957, per Le notti bianche, la trasposizione dell’omonimo romanzo di Fëdor Dostoevskij e nel 1967 per l’episodio La strega bruciata viva, del film collettivo Le streghe (1967). Grazie al ruolo di protagonista del film L’adultera (1946), di Duilio Coletti vince il primo Nastro d’argento come migliore attrice protagonista. L’ultimo ruolo che si concede è quello della madre assassina di Profondo rosso (1975), il thriller che consacra Dario Argento come maestro del brivido.


di Eugenio De Bartolis