Venezia 79, ecco l’apocalittico “White Noise”

giovedì 1 settembre 2022


Adam Driver è al Lido di Venezia. Il 38enne attore statunitense presenta White Noise di Noah Baumbach, l’apocalittico film d’apertura della 79ª Mostra del cinema (in programma da ieri fino a sabato 10 settembre). Il lungometraggio, basato sull’omonimo romanzo di Don DeLillo del 1985, dal 30 dicembre sarà visibile su Netflix. Ad affiancare Driver e Greta Gerwig, un cast composto da Jodie Turner-Smith, Don Cheadle, André Benjamin, Raffey Cassidy, Sam Nivola, May Nivola e Lars Eidinger.

White Noise è una commedia satirica in cui è protagonista la morte e la sua paura. Driver interpreta Jack Gladney. “Il Covid – sostiene l’attore – ci ha influenzato o comunque, grazie al virus, abbiamo avuto maggiore familiarità con certe cose come, ad esempio, l’uso delle mascherine. E poi il mio personaggio era cosi stressato, ma faceva di tutto in famiglia perché tutto sembrasse normale e a cena si mangiasse fino al dessert”. Driver mette in luce il carattere teatrale di questo lavoro che ha richiesto una lunga preparazione: “I confini del mio personaggio sono molto più ampi e ci sono tante cose su cui giocare. Insomma, un grande personaggio, ma davvero difficile da definire”. Il fatto infine che in White Noise il sex symbol Driver sia ingrassato e mostri una stempiatura “è solo trucco – dice l’attore – anzi sono abbastanza soddisfatto per come il mio corpo reagisca per ora alla mia età”.

Noah Baumbach, 52enne raffinato regista newyorkese, ha letto DeLillo a inizio pandemia. “È sembrato familiare – afferma – pertinente rispetto quello che stavamo vivendo e alle nostre vite. Tanti poi sono i temi attuali come, ad esempio, quello della famiglia, spesso culla di cattiva informazione, e del modo di giudicare le notizie vere o false. E che dire di tutti i rituali per esorcizzare, rimandare la morte, ma poi questa arriva e non ci puoi fare nulla?”.

In White Noise appare una nube tossica che renderà concreti gli incubi dei personaggi, costretti a confrontarsi con la loro mortalità. “White Noise – dice il cineasta – è anche una satira sul mondo accademico in cui gli studi su Hitler e quelli su Elvis alla fine si equivalgono. Un film, da una parte di grande contemporaneità e dall’altra vintage che ha anche il pregio di raccontare un po’ la storia e della cultura americana. Ero un bambino allora – continua Baumbach – e mi sono formato con Brian De Palma, i film noir, i disaster movie e le commedie di famiglia in vacanza che si vedevano in quegli anni. Allora mi sono detto: sfrutterò tutto questo materiale”.


di Eugenio De Bartolis