martedì 2 agosto 2022
Il Comune di Pollica promuove conoscenza, esperienze, valorizzazione del territorio e valorizzazione interiore. La comunità emblematica della Dieta Mediterranea, riconosciuta come tale dall’Unesco, ha visto svolgersi sul proprio territorio la Summer School “Paideia filosofica”, organizzata da Amore per il Sapere-ApiS con il Future Food Institute e Diesse-Didattica e Innovazione Scolastica. Da Aristotele a Cartesio, da Nietzsche a Quine, ventiquattro docenti in presenza e in collegamento hanno lavorato sul tema “Che cos’è la realtà?”, insieme a Riccardo Chiaradonna dell’Università Roma Tre, per riflettere e dibattere sui grandi interrogativi della nostra attualità e sull’importanza di valorizzare il tessuto sociale e ambientale che caratterizza le comunità della nostra Penisola.
La Summer School “Paideia filosofica” intende sviluppare e far crescere una riflessione critica e un percorso di aggiornamento dell’insegnamento della filosofia, affrontando i grandi nodi della storia del pensiero e i contenuti essenziali proposti nella nostra, spesso inadatta, didattica ordinaria. Lo scopo è quello di ritrovare, insieme, nella condivisione dell’esperienza di insegnamento e con autorevoli maestri provenienti dal campo della ricerca universitaria, quelle domande che costituiscono il tessuto stesso della filosofia e il suo tentativo sempre aperto di ricercare e comprendere i fenomeni sociali e la percezione della nostra complessa realtà. Nella straordinaria cornice del castello e del borgo cilentano di Pollica, a pochi chilometri dal Parco Archeologico di Velia, gli esperti di innovazione, i filosofi e gli studenti hanno incontrato la tradizione culturale ed enogastronomica del Cilento grazie al supporto dello staff del progetto Paideia, del quale la Summer School “Paideia filosofica” è parte integrante. Ciò che emerge dall’analisi storica e antropologica e dai valori della Dieta Mediterranea è decisamente importante, poiché tale modello di vita e alimentare può essere considerato una sorta di filosofia che coinvolge tutte le dimensioni dell’individuo. Seguire questo modello significa imparare una serie di pratiche e preparazioni culinarie, che derivano dalla tradizione e vengono tramandate di generazione in generazione, nonché imparare a considerare la preparazione e la tradizione del pasto come una parte fondamentale della routine quotidiana, durante la quale si socializza e si gode della compagnia degli altri commensali, coinvolgendo quindi anche la dimensione psicofisica e sociale.
La comunità scientifica e quella politica, ha preso atto che essa rappresenta un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, includendo le colture, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo di cibo, un modello nutrizionale rimasto costante nel tempo e nello spazio. Nel corso dei decenni, l’Italia si è allineata allo stile alimentare e alle abitudini frettolose degli statunitensi, generando una tendenza all’obesità e all’aumento dei disturbi alimentari. In Italia, il 10 per cento della popolazione è obesa mentre il 40 per cento è in sovrappeso. L’emergenza sanitaria e la voglia di riscoprire la socialità del pasto hanno permesso di rilanciare i valori della Dieta Mediterranea ed è divenuto necessario implementare e creare degli strumenti, normativi e sociali, che possano aiutare a modificare il comportamento alimentare degli individui e, inseguendo innovazione, sostenibilità e formazione, riavvicinare adulti e giovani ai principi della Dieta Mediterranea coinvolgendo anche quel tessuto sociale, filosofico e antropologico legato ai valori della mediterraneità. A tal riguardo, il Comune di Pollica è divenuto un esempio autorevole da imitare, adattare e diffondere anche in altre realtà del nostro amato Mediterraneo.
di Domenico Letizia