È morto lo scrittore e critico Pietro Citati

giovedì 28 luglio 2022


Pietro Citati è scomparso all’età di 92 anni. L’annuncio della morte dello scrittore e critico letterario è stato comunicato sul sito di Repubblica, di cui è stato a lungo una delle firme più autorevoli. Lettore acuto, studioso pervicace, autore prolifico. Citati nasce a Firenze il 20 febbraio 1930, ma si trasferisce presto con la famiglia a Torino e poi in Liguria. Completa gli studi in Lettere Moderne alla Normale di Pisa. Sin dagli anni Cinquanta affronta gran parte dei capolavori della letteratura mondiale, da Omero a Proust, passando per Cervantes, Goethe, Kafka, Leopardi, Manzoni, Tolstoj. Fine interprete degli autori al centro della sua riflessione critica, già collaboratore del Giorno e del Corriere della Sera.

Collabora alla rivista Paragone fondata da Roberto Longhi, ci sono già tutti gli elementi che lo porteranno a diventare un grande narratore di storie e di donne e uomini straordinari nella letteratura. Nel 1952 pubblica sul Journal de Jenève una recensione ai Ventitre giorni della città di Alba di Beppe Fenoglio ed è proprio Citati a trattare con Fenoglio per il passaggio da Garzanti.

Fra le sue opere, bisogna menzionare: Immagini di Alessandro Manzoni: un saggio (1973); Alessandro (1974); Kafka (1987); Ritratti di donne (1992); La colomba pugnalata: Proust e la Recherche (1995); La luce della notte. I grandi miti nella storia del mondo (1996); La collina di Brusuglio: ritratto di Manzoni (1997); L’armonia del mondo: miti d’oggi (1998); La mente colorata: Ulisse e l’Odissea (2002); Israele e l’Islam: le scintille di Dio (2003); Pagine stravaganti di Pietro Citati (2005); La morte della farfalla: Zelda e Francis Scott Fitzgerald (2006); La malattia dell’infinito (2008); Leopardi (2010); Il Don Chisciotte (2013); I Vangeli (2014).

Nel 2006 esce un Meridiano Mondadori composto di suoi scritti, La civiltà letteraria europea, a cura di Paolo Lagazzi, progettato dall’autore stesso ritagliando saggi di varia dimensione e scegliendo libri interi all’interno della sua vastissima produzione. Nel 1970 vince il Premio Viareggio di Saggistica, con Goethe (Mondadori), nel 1981 il Premio Bagutta con Vita breve di Katherine Mansfield (Rizzoli), nel 1984 il Premio Strega con Tolstoj (Longanesi).


di Guglielmo Eckert