Visioni. “Better Call Saul 6”, l’ottavo sconvolgente episodio

venerdì 15 luglio 2022


Il ciclo di trasformazione dei personaggi

I personaggi sono mutati. Hanno intrapreso, controvoglia, il loro ciclo di trasformazione. L’ottavo sconvolgente episodio (dei tredici complessivi) Better Call Saul 6 è disponibile su Netflix dal 12 luglio. In Italia, la serie tivù è in programma sulla piattaforma in streaming con una puntata ogni settimana, a partire dal giorno successivo alla messa in onda americana su Amc. La seconda parte dell’ultima stagione della serie tivù che ha entusiasmato pubblico e critica si conclude il prossimo 16 agosto.

L’episodio numero 8, intitolato “Punti e premi”, è scritto da Gordon Smith e diretto in maniera straordinaria da Vince Gilligan, co-creatore insieme a Peter Gould, della serie tivù. La lunga attesa si è conclusa dopo sette settimane. Gli spettatori di Better Call Saul hanno dovuto attendere parecchio per vedere gli sviluppi del racconto. L’episodio precedente si conclude con un classico cliffhanger (finale sospeso). L’avvocato Howard Hamlin (Patrick Fabian), ormai screditato e furente, si reca a casa di Jimmy McGill-Saul Goodman (Bob Odenkirk) e Kim Wexler (Rhea Seehorn). Vuole accusarli platealmente del piano di vendetta ordito ai suoi danni. Ma, all’improvviso, entra in scena il redivivo narcotrafficante messicano Lalo Salamanca (Tony Dalton) e punta una pistola alla tempia di Hamlin, al cospetto di marito e moglie.

Il nuovo episodio, carico di tensione a tratti insostenibile, riparte da qui. In un crescendo che assurge ad autentico saggio di scrittura e messa in scena. Ancora una volta, emerge chiaramente, lo stile e l’attenzione ai dettagli. Per quanto riguarda il primo elemento, ormai diventato un vero e proprio marchio di fabbrica dei creatori, la struttura si dipana partendo sempre da un prologo che, in realtà, è un foreshadowing (una sorta di prefigurazione) affascinante e volutamente criptico. In seguito, la storia prosegue. Un racconto che appare come un mosaico, all’interno del quale, ogni pezzo svolge una funzione narrativa precisa. Nel nuovo episodio, in poco meno di una cinquantina di minuti, tutti i pezzi, finalmente inseriti, deflagrano in una scomposizione di magistrale intensità emotiva. L’accelerazione è semplicemente travolgente.

Esplode, in maniera definitiva, il conflitto tra Lalo e Gustavo Fring (Giancarlo Esposito). E, come sempre, un ruolo decisivo viene giocato da Mike Ehrmantraut (Jonathan Banks), un Mr Wolf-risolvi problemi di tarantiniana memoria. Letteralmente siamo difronte a una discesa agli inferi, sottolineata dall’inquietante commento musicale di Dave Porter e dai richiami espressionisti della fotografia di Paul Donachie, che gioca sulla dicotomia luce-buio e sulla continua alternanza di campi e piani. A questo punto della storia, gli spettatori, memori degli snodi narrativi della serie tivù madre, Breaking Bad, s’interrogano sul possibile destino riservato a un personaggio amato come Kim. Anche l’irreprensibile e professionale legale ha oltrepassato gli schemi del suo classico profilo. La sua iniziale alterigia si è, via via, trasformata in disarmante umanità. Ora la donna è consapevole che la sua esistenza sia mutata. Per sempre.

1 e 2) Recensione del primo e del secondo episodio.

3) Recensione del terzo episodio.

4) Recensione del quarto episodio.

5) Recensione del quinto episodio.

6) Recensione del sesto episodio. 

7) Recensione del settimo episodio. 


di Andrea Di Falco