Villa Caffarelli, la mostra “Domiziano imperatore. Odio e amore”

giovedì 14 luglio 2022


La mostra dedicata a Domiziano racconta la complessità e i contrasti di questa grande figura e del suo impero. Fino al 29 gennaio 2023 saranno esposte quasi cento opere provenienti da alcuni dei più importanti musei italiani e internazionali. La mostra è coprodotta dalla Sovrintendenza capitolina ai Beni Culturali e dal Rijksmuseum van Oudheden della città olandese di Leiden. Wim Weijland, Nathalie de Haan, Eric M. Moormann, Aurora Raimondi Cominesi e Claire Stocks hanno ideato e curato l’esposizione God on Earth. Emperor Domitian, ospitata a Leiden da dicembre 2021 a maggio 2022, cui la Sovrintendenza capitolina ha partecipato con importanti prestiti.

In continuità con questa idea, la Sovrintendenza capitolina nella mostra romana ha realizzato un nuovo racconto e un nuovo percorso espositivo aggiungendo anche delle opere che non erano presenti nella precedente. Fondamentale è stata la scelta della sede, luogo fortemente legato all’imperatore: il Tempio di Giove capitolino, sulle cui fondamenta è stata edificata Villa Caffarelli. Il percorso espositivo è articolato in quindici sale dove si snoda il racconto della vita di Domiziano che è affidato a cinquantotto opere provenienti dalla mostra di Leiden e ad altre trentasei aggiunte per quella romana: ritratti in marmo e in bronzo di personaggi imperiali e di divinità, elementi di decorazione architettonica in marmi bianchi e colorati e oggetti di piccole dimensioni in oro e bronzo.

Pezzi diversi che arrivano dai musei che hanno collaborato alla mostra con i loro prestiti: il British Museum di Londra, la Ny Carlsberg Glyptotek di Copenhagen, il Musée du Louvre di Parigi, la Nederlandsche Bank, il Rijksmuseum van Oudheden di Leiden, il Badisches Landesmuseum di Karlsruhe, la Glyptothek di Monaco, i Musei Vaticani, il Museo Archeologico dei Campi Flegrei, il Museo Archeologico nazionale di Napoli, il Parco Archeologico di Ostia, il Museo nazionale romano e il Parco archeologico del Colosseo – Antiquarium Palatino. Tra i considerevoli prestiti risaltano l’aureo a nome di Domizia Longina, moglie dell’imperatore, con la rappresentazione del figlioletto divinizzato del British Museum; ancora il ritratto di Domizia Longina del Louvre; il rilievo del Mausoleo degli Haterii dei Musei Vaticani; le teste colossali di Vespasiano e di Tito divinizzati del Museo nazionale archeologico di Napoli e i frammenti del Dono Hartwig del Museo nazionale romano.

L’esposizione è arricchita inoltre da opere della Sovrintendenza capitolina normalmente non esposte al pubblico. Prima opera e icona dell’esposizione, a Leiden come a Roma, è il celebre ritratto di Domiziano conservato nei Musei capitolini. Da esso parte il percorso espositivo, articolato, come detto, in quindici sale e sviluppato lungo cinque grandi tematiche: Domiziano, imperatore e caro agli dei; l’esaltazione della gens Flavia e la propaganda dinastica; i luoghi privati di Domiziano, dalla casa natale sul Quirinale al palazzo imperiale sul Palatino alla villa di Albano; l’intensa attività costruttiva a Roma; l’impero protetto dall’esercito e retto dalla buona amministrazione.

La statua del Genio di Domiziano è al centro della prima sala, dedicata alla caducità della vita. La galleria dei ritratti mostra l’evoluzione dell’iconografia di Domiziano nel tempo. Con l’imperatore, il padre Vespasiano e il fratello Tito, le Auguste Giulia figlia di Tito e Domizia Longina. Sui luoghi privati dell’imperatore si parte dal Quirinale, il colle dove nacque Domiziano, per continuare poi fino alle ville fuori Roma. Un’esposizione di sicuro interesse e di grande e prezioso contenuto. La mostra è curata da Claudio Parisi Presicce, Maria Paola Del Moro e Massimiliano Munzi; promossa da Roma Culture, Sovrintendenza capitolina ai Beni Culturali. L’organizzazione è di Zètema Progetto Cultura.


di Paolo Ricci