Sale cinematografiche: l’accordo bipartisan per salvarle

giovedì 14 luglio 2022


Destra e sinistra unite per salvare le sale cinematografiche. La crisi pandemica ha provocato un collasso del settore. Per queste ragioni, la politica è riuscita a siglare un accordo bipartisan per aiutare un settore strategico del Paese. Da Fratelli d’Italia al Pd, le forze politiche ieri in Senato hanno trovato consenso unanime per fissare in un minimo di 90 giorni la finestra tra l’uscita di un film in una sala e il successivo sfruttamento nelle piattaforme di streaming. Inoltre, è stata stabilita l’equiparazione tra film italiani e stranieri a prescindere se abbiano avuto finanziamenti statali, con eccezioni per opere difficili o non destinate a un pubblico vasto. Una mediazione, quella sulle windows, fondamentale “punto di caduta” per procedere e superare l’impasse.

Ed è così, riformulata sui 90 giorni, che è stata approvata dall’aula del Senato all’unanimità la mozione a prima firma del senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri a tutela delle sale cinematografiche. Mozione che è una raccomandazione di indirizzo che poi potrà diventare atto legislativo o decreto. I colossi mondiali delle piattaforme temono una definizione chiara in Italia delle regole trascini dietro altri Paesi in Europa. Solo la Francia vanta norme più stringenti, con finestre temporali a 15 mesi per Netflix e 17 mesi per Prime Video e Disney+.

Il ministro della Cultura Dario Franceschini, soddisfatto che ci sia stata questa convergenza. “È importante – sottolinea – che l’aula del Senato abbia dato un impulso forte e determinato all’azione del governo sul tema della crisi delle sale cinematografiche: i cinema sono importanti presìdi culturali che è giusto tutelare. È inoltre significativo che ci sia stata una sostanziale condivisione nelle diverse mozioni sul fatto che vada migliorata la regolamentazione delle finestre, e che ci sia un’indicazione molto chiara, di cui il governo terrà conto, di equiparazione tra film italiani e di film stranieri per non avere disparità di trattamento”.

Il presidente degli esercenti Anec Mario Lorini auspica che si proceda in tempi rapidi con le norme. “Una seduta, quella al Senato – afferma – che rappresenta un passaggio storico vista la partecipazione e la vicinanza di tutti i parlamentari intervenuti verso l’esercizio cinematografico in un momento così difficile. Auspichiamo a questo punto che il ministro provveda in tempi rapidi alla emanazione della norma chiesta a gran voce dai banchi del Senato”.

Giampaolo Letta, ad di Medusa che con l’ad di Rai Cinema Paolo Del Brocco aveva lanciato mesi fa il grido di aiuto salva-sale raccolto da Gasparri, sottolinea “l’incredibile convergenza politica, segno di una sensibilità generale sul tema della crisi dell’esercizio che il settore vive sulla propria pelle da ben prima. Importante la definizione della finestra, ma anche le altre misure a sostegno. C’è bisogno di provvedimenti urgenti perché a settembre non si ricominci con le incognite”.

Soddisfatto il primo firmatario Gasparri per le adesioni trasversali bipartisan: “È una vittoria della cultura, della socialità, del cinema in sala che rappresenta una sana abitudine degli italiani, un luogo di incontro, di socialità, un simbolo delle nostre città che va tutelato, come ci ha ricordato qualche settimana fa lo stesso presidente Sergio Mattarella”.


di Eugenio De Bartolis