Cultura e sostenibilità nel XIII rapporto dell’Associazione Civita

martedì 12 luglio 2022


L’immenso patrimonio artistico e culturale italiano rappresenta il terreno ideale per la sperimentazione di nuove azioni di sostenibilità contrassegnate dall’elemento culturale. È questa la linea indicata dal XIII Rapporto dell’associazione Civita, When sustainability meets culture. Quando la cultura incontra la sostenibilità (Marsilio, Collana Ricerche, 2022, 160 pagine, 30,40 euro), in cui si evidenzia che “le imprese quanto i musei sono chiamati a interpretare la contemporaneità e a guidare in modo innovativo il cambiamento, assumendo la sostenibilità integrale quale pilastro centrale del proprio operato, non solo con narrazioni suggestive, ma mediante azioni concrete e misurabili”. Questo XIII Rapporto dell’associazione Civita volge un’attenzione particolare al ruolo dalla cultura all’interno delle strategie della sostenibilità ed è uno strumento importante perché si può considerare come una stella polare che imprenditori, operatori museali, e politici dovrebbero seguire per sviluppare azioni virtuose in un settore che, soprattutto in un Paese come l’Italia, diventerà sempre più centrale.

Il volume, tra l’altro, presenta un contributo di Michele Lanzinger che inquadra i musei come strumenti di conoscenza e di socializzazione alfine di consolidare e sviluppare le azioni virtuose diffuse nel territorio. Inoltre nella parte del rapporto dedicata ai musei sono centrali il lavoro di Michele Rota sulla metodologia e il Progetto musei integrati. In questo contesto rivestono un particolare interesse le schede curate da sei musei, diversi per tipologia e dimensione. Il rapporto presenta anche un significativo sondaggio su un campione di cittadini italiani, intervistati con modalità multiple choice, dal quale si apprende che il 68 per cento ritiene che arte e cultura siano veicoli per trasmettere un messaggio più convincente in favore della sostenibilità; mentre il 62 per cento sostiene che i musei dovrebbero comunicare maggiormente all’esterno le proprie iniziative dirette alla sostenibilità ambientale.

Alla domanda su quali soluzioni dovrebbero adottare i musei per essere più sostenibili sotto il profilo ambientale, il 69 per cento ha risposto che l’ottimizzazione energetica è una priorità, il 42 per cento la sensibilizzazione del pubblico sui temi della sostenibilità; per il 41 per cento è fondamentale l’uso di materiali riciclabili e soluzioni plastic free, per il 35 per cento la raccolta differenziata dei rifiuti, il 22 per cento l’uso di sistemi di illuminazione a led, il 20 per cento l’adozione di strategie di economia circolare, il 20 per cento l’introduzione di dispenser di acqua potabile e il 4 per cento l’uso di materie prime tracciabili. Sui criteri applicati dalle imprese per valutare l’efficacia delle iniziative utili alla sostenibilità il rapporto indica che per il 67 per cento degli intervistati è importante il perfezionamento dell’immagine in termini di reputazione.

Da questa ricerca, fondamentale per ogni settore di attività culturale, discendono, tre principi guida, delineati il 4 luglio scorso, in occasione della presentazione del Rapporto, da Alfredo Valeri responsabile dell’attività di ricerca del centro studi Civita e curatore di questo lavoro:

1) Puntare ad un approccio integrale alla sostenibilità alfine di innescare dei processi autenticamente trasformativi.

2) Le imprese devono sviluppare gli indicatori ambientali, ma devono sviluppare anche quelli di tipo culturale e sociale con il supporto delle associazioni del settore aprendosi a logiche di accountability che permettano alle imprese di rendicontare gli impatti delle proprie iniziative.

3) Favorire forme di collaborazione strutturata tra imprese e organizzazioni culturali che riconoscano le reciproche prerogative profit e non profit e che si sviluppino nel medio periodo in una logica di progettazione partecipata.


di Laura Bianconi