Anilda Ibrahimi racconta un’eroina atipica dei nostri giorni

venerdì 10 giugno 2022


Una storia di emancipazione femminile che racconta le vicende di Hera Merkuri, un’eroina atipica dei nostri giorni. È questo il plot sul quale ruota Volevo essere Madame Bovary, il nuovo libro di Anilda Ibrahimi (Einaudi, I Coralli 2022, 132 pagine, 17 euro). Il romanzo, appena uscito in libreria, è un’educazione sentimentale ironica e intelligente, capace di incarnare e ribaltare i modelli femminili, rovesciando tutti gli stereotipi sulle donne. Nata e cresciuta nel socialismo reale dove si diceva che la donna avesse raggiunto la parità con gli uomini, tanto che anche fisicamente essa era diventata l’Uomo Nuovo. Da piccola, Hera sogna il grande mondo leggendo i romanzi dell’ottocento. Le sue eroine erano diventate Anna Karenina e Emma Bovary, le preferiva agli altri modelli femminili proposti dal regime come Pelageja di Gorkij che moriva per degli ideali.

Sognava un amore tormentato e vestiti femminili, nell’emancipazione raggiunta nel suo paese lei vedeva soltanto il patriarcato tradizionale sostituito da quello socialista, per la donna oltre al lavoro della cura si era aggiunto anche il lavoro fuori casa. Non ha fatto una brutta fine come le sue eroine, ma solo per un fatto storico, è caduto il muro di Berlino e lei è andata via. A Roma, diventa una grande artista e crea una famiglia, tutto sommato non è felice, realizza che la libertà di quell’Occidente tanto sognato non è reale. Negli ambienti impegnati che frequenta è diffidata per i suoi abiti femminili e per la sua vanità, vorrebbe essere una femminista ma il suo modo di combattere il patriarcato non piace alle altre donne, così inizia a pensare se anche la sua maternità non sia vista come una sottomissione al patriarcato.

Scopre una società dove le donne nella loro lotta avevano dovuto comportarsi da uomini e diventa sempre più confusa. L’incontro con un uomo che parla la sua stessa lingua la fa ritornare indietro nel tempo, le parole in madrelingua assenti nel suo sradicamento totale riecheggiano con forza, tanto che decide di realizzare il sogno della sua adolescenza, diventare Madame Bovary. Presto capisce che è solo una gabbia dalla quale lei era già fuggita una volta ed è impossibile negare ciò che siamo diventati anche quando il tempo insiste a riportarci indietro.

(*) Foto di Chiara Pasqualini


di Redazione