“Squid Game”, la seconda stagione nel 2024

lunedì 11 aprile 2022


“La polarizzazione politica, le divisioni culturali e sociali, l’emergenza climatica, le crisi del mondo di oggi”. Sono i temi alla base della seconda stagione della serie tivù di culto sudcoreana Squid Game. Lo sostiene Hwang Dong-hyuk, showrunner e regista del progetto audiovisivo, nel corso degli incontri organizzati a Los Angeles dal sito web Deadline. La produzione, un thriller distopico in nove episodi, dal debutto a settembre, è la serie di maggior successo di sempre di Netflix, con oltre un miliardo e 600 milioni di ore di visione. Squid Game ha vinto tre Sag awards a un Golden Globe e uno Spirit Award, in attesa delle nomination agli Emmy, che verranno annunciate il 12 luglio.

La scrittura della seconda stagione, che dovrebbe essere pronta per il 2024, procede per Hwang Dong-hyuk, in parallelo alla preparazione di un film che sembra evocare alcuni temi della serie, Killing Old People Club: una storia, che stando a quanto ha spiegato l’autore qualche giorno fa al Miptv di Cannes, trae ispirazione dalle opere di Umberto Eco. Per Hwang Dong-hyuk il trionfo di Squid Game è arrivato dopo dieci anni di rifiuti. “Negli ultimi sei mesi – sottolinea – ci sono successe tante cose miracolose. Abbiamo vinto tanti premi, ma la parte che ha avuto più valore per me è stata poter viaggiare e sentirmi dire dalle persone in varie parti del mondo che si sentono rappresentate dalla serie, che è come se ne facessero parte”.

Della seconda stagione “conosco il flusso generale della storia e so quali personaggi appariranno” aggiunge, annunciandone già due. Sicuramente sarà presente il protagonista Seong Gi-hun (il ludopata squattrinato sopravvissuto a stento ai giochi mortali, interpretato da Lee Jung-jae) e ritroveremo il Front Man (il misterioso responsabile della “gestione’ dei giochi”, che nella prima stagione è stato interpretato da Lee Byung-hun). “Fra le ipotesi – osserva Hwang Dong-hyuk – c’è che l’anziano Oh Il-nam (O Yeong-su) sia in realtà il padre di Seong Gi-hun. Sul set Jung-jae aveva avuto lo stesso dubbio. Mi colpisce che la storia susciti le stesse domande tanto nel cast quanto nel pubblico”.


di Eugenio De Bartolis