Ebraismo e Cristianesimo

venerdì 8 aprile 2022


Con l’esaurirsi della filosofia greca, torna a emergere la religione, una nuova religione che contrappone allo Scetticismo greco ma anche romano l’urgenza di “credere”. Per intendere questa nuova religione, occorre tornare all’Ebraismo. Il Dio, Jhwh, è esclusivamente Dio degli ebrei, li vuole fedeli, non contaminati da altre divinità o altri popoli, li ha puniti per antiche colpe di Adamo ed Eva, ma ha promesso la Terra Promessa, l’Eden nel mondo. Verrà, dicono i profeti, un Messia, un nuovo Mosè che consentirà al travagliatissimo popolo ebraico l’ottenimento fermo della Terra Promessa. L’Aldilà non è preminente nella religione ebraica. Ma la speranza di un trionfo terreno stenta a venire, anzi il popolo ebraico, per quanto indomabile, deve sopportare il potere di altri popoli, finché addirittura gli viene distrutto il Tempio, viene disperso, perde Gerusalemme, la Città ebraica, l’incarnazione dell’ebraismo. Sono i romani che compiono tale devastazione.

Siamo alla fine dell’Era detta “pagana”, Roma ha conquistato anche la Palestina, ormai è un impero grandioso. Ad Augusto succede Tiberio, e in quel tempo accade un evento che muterà l’ordine del tempo e il modo di concepire come e perché vivere. Esisteva, dicevamo, nel popolo ebraico la persistente convinzione di un Messia che lo avrebbe condotto al riscatto, alla conquista della Terra Promessa da Jhwh, a compenso della fede e a risarcimento dei patimenti, Israele ha un re, Erode, un governatore romano, Ponzio Pilato, Erode come tutti i sovrani sospetta e teme. Può accadere che nasca un nemico, una voce attesa, che verrà un detronizzatore, Erode non ha freni, tutti i nuovi nati devono essere uccisi, la strage di Innocenti.

Tra i nati, destinati a morte, in una grotta, il figlio di umile gente, Maria, la madre, Giuseppe, il padre. A Betlemme. Questa l’apparenza. In effetti, Maria ebbe l’annuncio che Jhwh l’aveva prediletta come vergine generatrice del Figlio di Jhwh. È un Dio, un Figlio di Dio, chi nasce in quella grotta, e del resto l’Universo ne è coinvolto, una Stella indica il luogo della nascita, i Re Magi onorano il nuovo nato. Erano stati i Magi che in cerca del nuovo nato lo avevano scoperto a Erode, il quale fa strage. Bisogna scampare dall’omicida Erode, Giuseppe, Maria con in braccio Gesù, questo il nome del figlio, fuggono. Un Angelo avverte la piccola sacra famiglia e dispone il luogo dove recarsi, l’Egitto.

Muore l’assassino degli innocenti, Erode, un Angelo avverte ancora la piccola sacra famiglia: Erode è morto, torni in Israele. Giuseppe, saputo che a Erode è succeduto il figlio, Archelao, si rifugia nella Galilea, a Nazareth. La vicenda di Gesù e della Sacra Famiglia ci viene narrata da Matteo, Marco, Luca, Giovanni, denominati Evangelisti, scrittori dell’esistenza di Gesù e di quanto gli accade. Essi tengono a segnalare come la vita di Gesù sia stata predisposta da un orientamento divino presente nell’Antico Testamento di cui il Nuovo Testamento, ossia i testi per mano di Matteo, Marco, Luca, Giovanni, è l’adempimento. Ogni atto, ogni fatto di Gesù costituiscono l’esecuzione di una profezia dell’Antico Testamento, Gesù è obbediente a un disegno divino. Tutto ciò che accadrà doveva, deve accadere. Gesù è una fatalità. Egli è un compito, una missione, Quale compito? Quale missione? Perché lo Spirito Santo ossia Dio, Jhwh, il Dio ebraico rende Maria madre di suo figlio, un figlio divino?

Bisogna tornare agli ebrei, al patto che Abramo e i successivi ebrei insigni e l’intero popolo ebraico fecero con Dio, Jhwh. Se gli ebrei fossero stati fedeli a Jhwh avrebbero ottenuto la Terra Promessa. Questo patto valeva soltanto per gli ebrei, i quali avevano sperimentato peripezie tremende, al punto che la Terra Promessa era più una promessa che una Terra ottenuta e tenuta. È concepibile un’altra Promessa, un nuovo Patto? Un altro modo di vivere può compiere la volontà di Jhwh, e Jhwh può manifestare una diversa volontà, un’altra “morale” da quella bellicosa degli ebrei dell’Antico Testamento? Sia Jhwh sia gli ebrei sono guerrieri, vendicativi, godono il trionfo anche con la violenza, cercano la vittoria. I risultati sono scarsi, minimi. Esiste un altro modo per “vincere”? Ecco, forse, la “spiegazione” della venuta di Gesù. Dio Jhwh lo ha posto nel mondo per donare all’uomo una diversa speranza, una diversa Terra Promessa?

Anche Giovanni Battista, un rude, vigoroso asceta, predicava nel deserto della Giudea annunciando regni prossimi, non terreni, anticipando il vero Messia. Dunque scritture, segni celesti, profeti danno per sicuro, anzi compiuto il disegno divino: è nel Mondo il Figlio di Dio! Il Quale, ora lo scopriamo adulto, dei suoi anni di crescita sappiamo soltanto che aiutò il padre putativo Giuseppe, artigiano, e che spende sapienza, fanciulletto, tra i dottori; il Quale, Gesù, si reca a farsi battezzare da Giovanni, che sapendo chi è, rifiuta. Gesù lo convince. Non è il momento per rivelare chi sia Gesù (nei Vangeli apocrifi, non riconosciuti dalle religioni canoniche all’infanzia di Gesù è dato ampio spazio). Battezzato Gesù, si aprono i cieli, una colomba, lo Spirito Santo, si pone sopra Gesù, dall’alto una voce proclama: “Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento”.

È il primo riconoscimento di Dio Jhwh verso Gesù. Ha inizio una nuova religione. La Fede sostituisce la Ragione. Un Dio (trino) sostituisce gli Dei. I sofferenti, i miseri sostituiscono gli aristocratici, i dominatori, e infine il Cielo sostituisce la Terra. Inizia per la nostra civiltà il Dopo Cristo e la Seconda Roma. Le Chiese sostituiscono i Templi. Cristo sanguinante sostituisce Apollo. Il Pontefice (non sempre) sostituisce l’Imperatore. Continua (va) la civiltà dell’arte. La Filosofia si in(s)contra con la Teologia! Il Cristianesimo Cattolico.

(*) Nella foto è ritratto Robert Powell, il volto di Gesù di Nazareth nella celebre miniserie tivù di Franco Zeffirelli.


di Antonio Saccà