mercoledì 30 marzo 2022
La grandezza di una città può essere misurata in tanti modi e uno di questi è sicuramente la capacità di produrre cultura. In Italia abbiamo città che sono poli museali di prima grandezza, anche perché a volte sono esse stesse musei a cielo aperto. Gli investimenti veri e propri nel campo della cultura non sono però all’altezza di un Paese che si vanta di possedere una parte considerevole del patrimonio storico e artistico mondiale. Milano è probabilmente la città italiana che più dedica attenzione a questo tema e che ha il maggior numero di iniziative in programma. Nel raggio di un solo chilometro si trovano miniere di cultura come il Palazzo reale, Palazzo Brera, Poldi Pezzoli, Pac, la Triennale, il museo del Cenacolo e il museo del Novecento, oltre a tanti altri siti.
Quello che manca è la grandiosità museale che troviamo in altre capitali europee, come il Louvre a Parigi o la Tate Gallery di Londra. Il museo del Novecento, che custodisce opere di unica bellezza e si affaccia su piazza del Duomo, potrebbe avere le caratteristiche per competere a testa alta con i più blasonati rivali europei, ma la sua espansione è stata sempre ostacolata dalla presenza di uffici pubblici e dal taglio di via Guglielmo Marconi che separa l’unicità dell’edificio. La buona notizia è che, se non vi saranno sorprese, il museo del Novecento potrà finalmente raddoppiare la sua capacità, in quanto gli uffici verranno trasferiti e la cesura dell’edificio sarà superata con il collegamento di una passerella trasparente sospesa, una novità architettonica che affascina e sorprende.
Un’altra buona notizia che viene da Milano è che finalmente dopo tanti anni di attesa partono i lavori per realizzare la Biblioteca europea, che quando sarà ultimata avrà poche rivali al mondo. Infine, si attende la riapertura di Palazzo Citterio, che amplierà gli spazi espositivi del Museo di Brera. Milano è oggi la città italiana con il maggior numero di musei, ma si tratta spesso di musei di piccole dimensioni, come scrigni preziosi. Ora tutto lascia pensare che si farà il grande salto.
di Andrea Cantadori