La vicenda umana e intellettuale di Angela Merkel

lunedì 21 febbraio 2022


Ripercorrere la vicenda umana e intellettuale di una figura eminente della politica europea e tedesca, come fa Massimo Nava nel suo bellissimo libro, edito dalla Rizzoli, intitolato Angela Merkel la donna che ha cambiato la storia, vuol dire e significa comprendere gli eventi politici decisivi che hanno segnato gli ultimi anni della storia europea e mondiale. In lei, ricorda Massimo Nava all’inizio di questo saggio, i tedeschi hanno riconosciuto la madre protettiva saggia e parsimoniosa, attenta ai risparmi e preoccupata per il futuro del suo Paese e dell’Europa. La cancelliera sembra aver fatto propria la lezione del poeta Heinrich Heine il quale metteva in guardia gli ammiratori della Germania, poiché spesso non comprendevano cosa potesse nascondersi dentro le allegre birrerie di Monaco o nei lindi villaggi della Sassonia. I valori fondamentali a cui ha aderito Angela Merkel, la libertà, la solidarietà, la giustizia, derivano da una visione cristiana dell’essere umano. Il suo segreto è la fatica unita ad una risoluta determinazione.

Angela Meerkel nella sua lunga carriera politica di leader della Cdu e cancelliera della Germania non ha mai fatto ricorso all’enfasi retorica e ha evitato il repertorio della banalità elettorali prediletto dai politici. Grazie alla sua posizione sul passato tragico della Germania, si potranno rileggere con sereno distacco le angoscianti riflessioni di Thomas Mann nel suo Doctor Faustus sull’orrendo fallimento di un popolo responsabile di crimini che hanno fatto rabbrividire l’umanità. La Merkel, per Massimo Nava, ha infatti ridotto a riferimenti letterari le spietate domande sull’anima tedesca e l’origine del male che la Germania in epoca nazista è stata capace di perpetrare. Per capire il suo metodo di governo, la concezione del ruolo dello stato rispetto al cittadino e i rapporti con le istituzioni comunitarie, per Massimo Nava è fondamentale tenere presente che ha vissuto per trenta quattro anni nello stato autoritario della Germania dell’est, in cui i cittadini, sottoposti ad una sorveglianza opprimente, erano classificati come collaboratori, oppositori, oppure come traditore della Ddr.

Angela Merkel, dopo la lettura del libro di George Orwell 1984, ha la chiara percezione di quanto sia indiscreto l’occhio dello stato della Germania dell’est. Nasce ad Amburgo ma sua padre, un pastore protestante, Horst Kasner, decide di trasferirsi a Perleberg, cittadina a nord di Berlino. Sua madre Herling, una docente di inglese e latino, rispetta la decisione di suo marito. Proprio la gioventù vissuta da Angela Merkel in un paese dominato dal partito unico la indurrà a ritenere che la libertà sia stata l’esperienza più bella della sua vita, visto che l’ha difesa da donna impegnata in politica nei confronti di dittatori e oligarchi e non ha mai mancato di denunciare le insidie che la minacciano nell’era della globalizzazione, della rivoluzione tecnologica e del rischio rappresentato dallo scontro di civiltà. Le vite delle persone, nei prima anni della esistenza di Angela Merkel, sono segnata dalla tragedia nazista, dalle migrazioni e scomposizioni territoriali, dalle somme e sottrazioni etniche e culturali in cui si è dispiegata la storia tedesca nella seconda metà del novecento.

I gerarchi comunisti appaiono nel ricordo alla Merkel come uomini chiusi ai venti della democrazia che si insinuavano dall’occidente, preoccupati di conservare il potere, mentre il divario tra la Germania dell’Ovest e quella dell’est diveniva nel corso degli anni drammatico. Il pastore Horst Kasner, disapprovava i metodi del regime comunista ma era critico verso il modello di sviluppo capitalistico plasmato dalla cultura americana egemone in occidente. Angela Merkel frequenta una scuola situata vicino all’Istituto Waldhof in cui si trovano bambini disabili e con gravi problemi psichici. La visione della sofferenza, fin dai primi anni di vita, forgia il suo carattere permettendole di essere tollerante verso la umanità e di mantenere sempre l’autocontrollo, la calma, la pazienza e la capacità di comprensione e di ascolto verso il prossimo. Da adulta, avendo compiuto studi di fisica e chimica, come ricercatrice inizia a lavorare in un laboratorio di ricerca, il luogo in cui si trovava il giorno in cui avvenne il crollo del muro di Berlino. Da intellettuale aveva discusso il saggio del filosofo dissidente Rudolf Banho intitolato l’alternativa per un comunismo democratico, trovandolo contradditorio e implausibile sul piano politico, visto che non credeva nella possibilità di riformare i paesi del socialismo reale.

Tuttavia come osserva Massimo Nava nel suo libro, il crollo inaspettato della Germania dell’est continua a fornire materiale agli storici e pone interrogativi sulla identità collettiva di un popolo formatasi in oltre quaranta anni di storia, dopo la proclamazione della Ddr avvenuta nel 1949. Nel libro è bella la parte dedicata al processo politico che sfociò nella riunificazione tedesca, contrastata e osteggiata da intellettuali quali Günter Grass e Christa Wolf. Quando si profilò la possibilità della riunificazione della Germania, François Mitterand, la Giulio Andreotti e Margaret Thatcher assunsero un atteggiamento improntato alla prudenza, poiché temevano che la riunificazione potesse portare ad un cambiamento delle alleanze militari e a ridisegnare non solo i confini della Germania ma anche quelli dell’Europa.

Fu Helmut Kohl, leader della Cdu e lo statista artefice della riunificazione, a scoprire il talento politico di Angela Merkel, che venne eletta al Buntestag e divenne alla metà degli anni novanta ministro della gioventù e poi dell’ambiente. Verso Helmut kohl avviene il cosiddetto parricidio, quando Angela Merkel non esita ad accusarlo di essersi messo al di sopra della legge per avere ricevuto i finanziamenti illegali in favore del partito di cui era stato per anni leader indiscusso. Massimo Nava ricorda la formazione scientifica della Merkel, grande studiosa e lettrice di libri, per chiedersi se sia possibile un approccio scientifico verso la politica e i fenomeni sociali ed economici. Dopo la sconfitta subita dalla Cdu nel 1998, Angela Merkel rifonda il partitolo mettendolo in sintonia con l’evoluzione della società tedesca in un tempo in cui si afferma la terza via della socialdemocrazia, del labour di Tony Blair, dei democratici di Bill Clinton, dell’ulivo di Romano Prodi, che presuppone e implica il tentativo ti governare la globalizzazione, la rivoluzione tecnologica e di garantire la giustizia sociale coniugandola con la riforma del mercato del lavoro, della previdenza e della sanità pubblica.

Infatti i governi di Gerhard Schröder, il leader socialdemocratico che governerà la Germania prima di Angela Merkel, avviano ed attuano le riforme strutturali del mercato del lavoro e della previdenza che renderanno possibile la rinascita del Paese negli anni in cui i tedeschi saranno guidati da Angela Merkel attraverso la formula innovativa dei governi di coalizione basati sulla alleanza tra la Cdu e la Spd. Negli anni della rinascita economica, per effetto dei quali la Germania riacquista una posizione egemonica nel vecchio continente con il suo surplus commerciale, i tedeschi, divenuti potenti continuano a interrogarsi sul loro Paese, tanto che il filosofo Jürgen Habermas conierà la famosa espressione patriottismo costituzionale per designare la essenza della democrazia non contaminata dal populismo e dal sovranismo. Nel libro è ricostruita l’origine della crisi finanziaria del 2008 iniziata con il fallimento della Lehman Brothes, visto che la crisi americana si rivelerà sistemica e sconvolgerà i mercati globali.

Angela Merkel, in quegli anni, facendo riferimento al trattato di Lisbona predilige il metodo intergovernativo per assicurare la gestione delle istituzioni comunitarie, rifiuta la idea degli Eurobond e dell’Europa Federale e di fatto diviene la teorica della politica di austerità per dirimere i conflitti tra i Paesi del nord Europa, virtuosi, e quelli del sud Europa, considerati inefficienti. Sarà Mario Draghi a salvare l’unione monetaria con la misura volta ad acquistare i titoli di stato con sessanta miliardi di euro al mese e a immettere milioni di euro nel circuito bancario. Con il Recovery Fund, che prevede la sospensione del patto di stabilità e l’emissione dei titoli pubblici europei per fronteggiare le conseguenze economiche della pandemia, l’Europa torna ad essere un sistema di valori condivisi e ritrova lo spirito solidale che pareva essersi smarrito durante gli anni drammatici della crisi del debito sovrano e della politica di austerità. Un libro bello e intenso per capire il nostro tempo.

Angela Merkel, La donna che ha cambiato la storia di Massimo Nava, Rizzoli 2021, 372 pagine, 19 euro


di Giuseppe Talarico