Buon compleanno “Kom”: Vasco Rossi compie 70 anni

lunedì 7 febbraio 2022


Un giovane ragazzo di provincia, che affida il suo primo singolo a uno “scellerato” discografico che si occupava solo di liscio, diventa il cantautore più in voga del Paese, cade nel tunnel delle droghe e degli eccessi, sopravvive, si ripulisce e continua a ipnotizzare le folle di tutte le età. Sembra la sceneggiatura di un film che, durante i titoli di coda, fa pensare di essere troppo bello per essere vero… questa è solo una sintesi della vita condotta finora da Vasco Rossi, che oggi ha compiuto settant’anni.

In un’età che da molti è considerata fatta per godersi la pensione o i nipoti, il “provocautore” di Zocca rilancia con un tour nei maggiori stadi italiani nella primavera-estate 2022. Il 29 gennaio aveva festeggiato l’anniversario della sua prima partecipazione al Festival di Sanremo, dove quarant’anni fa portò una delle sue canzoni più iconiche, “Vado al massimo”, che però si piazzò penultima. L’album omonimo, uscito appunto nel 1982, era il perfetto connubio tra una scrittura di tipo cantautoriale e un arrangiamento rock “all’americana”, che fu proprio un giovane Rossi coadiuvato dalla fantomatica Steve Rogers band a importare nella scena musicale della penisola.

Con 18 album in studio e il primato delle vendite discografiche in Italia, detenuto per ben cinque decenni, Vasco rappresenta una delle figure più influenti della musica italiana e sicuramente la più importante degli ultimi 40 anni. Il suo stile di “Vita spericolata”, un’enorme fama innaffiata da fiumi di alcol ed eccessi, numeri mostruosi (raggiunti in epoca pre-social), lo rendono forse l’unica rockstar vera e propria che il Tricolore abbia conosciuto. Il suo brano d’esordio “Jenny”, diventato poi “Jenny è pazza”, parlava di depressione, in anni in cui veniva considerata pazzia e non un male da curare. E quest’impegno sociale, anche se a prima vista nascosto dai pezzi provocatori come “Sono ancora in coma”, “Bollicine” e “Fegato spappolato”, gli è sempre stato riconosciuto dai fan e non. Le decine di musicisti e cantanti contemporanei, come i giovanissimi Rkomi e Gazzelle, che si ispirano apertamente a lui, sono forse uno dei più bei regali che Vasco potesse ricevere, anche se una attitudine “rock” come la sua adesso non viene portata avanti da nessuno. Forse per timore, ma probabilmente perché è un’immagine passata un po’ di moda.

Ciò che impressiona è che, ieri come oggi, il messaggio del cantautore nato nel modenese continua a essere tramandato di generazione in generazione, e le centinaia di migliaia di italiani che si immedesimano nei suoi testi non hanno discriminanti di età, genere e posizione sociale, ma semplicemente si nutrono della linfa vitale che il Rock genuino di Vasco continua a fornirgli.

Un’energia quella prodotta dai lavori di Vasco Rossi che non mostra segnali di arresto: il nuovo album “Siamo qui”, uscito a novembre scorso, ha raggiunto il numero uno in classifica con l’omonimo singolo. Un lavoro “senza contaminazioni elettroniche (…) fatto per essere suonato dal vivo” dichiara Vince Pàstano, co-autore di diversi brani e amico di Rossi, che poi afferma di “non vedere l’ora di tornare sul palco” adesso che la ripartenza dei concerti sembra sempre più vicina.

Infine, celebrando Vasco nel giorno del suo compleanno, non possiamo che augurargli un ritorno sui palchi, anche perché l’assenza di concerti in Italia ha danneggiato migliaia di cittadini che lavorano nell’orbita del mondo dello spettacolo, quando la musica (e l’arte in generale) dovrebbe essere sinonimo di speranza.


di Edoardo Falzon