“L’uomo più crudele del mondo”: l’incontro-scontro di due uomini

venerdì 28 gennaio 2022


L’uomo più crudele del mondo mette in scena l’incontro-scontro di due uomini molto diversi tra loro, eppure simili nelle loro debolezze. Due figure recluse all’interno di un capannone abbandonato che  ascoltano l’eco dei rumori della fabbrica che provengono dall’esterno. Lo spettacolo è scritto e diretto da Davide Sacco e interpretato da Francesco Montanari e Lino Guanciale. Si tratta del primo capitolo di una personale trilogia di Sacco e primo titolo della nuova direzione artistica che il regista condivide con Montanari al Teatro Manini di Narni (Terni), dove lo spettacolo debutta in prima nazionale dal 9 al 12 febbraio, con il sostegno anche di LVF e del Bellini di Napoli, per poi partire in tournée nella prossima stagione.

“Chi è l’uomo più crudele del mondo? È la domanda con cui il testo ti lascia”, racconta Guanciale, atteso superospite al Festival di Sanremo e poi a fine marzo al Piccolo di Milano in Zoo di Sergio Blanco. Uno spettacolo che è “un viaggio dentro di sé, alla Conrad. Porta a esplorare l’abisso che ognuno ha nel proprio animo. L’uomo più crudele del mondo può essere chiunque, uomo o donna che sia”. In scena, almeno apparentemente, è proprio lui, nei panni di Paolo Veres, imprenditore senza scrupoli e proprietario della più importante azienda d’armi in Europa. Di fronte, un giornalista di una testata locale (interpretato da Montanari), scelto inaspettatamente proprio per intervistarlo. “La grande bestia, Moby Dick, ce l’abbiamo tutti dentro – racconta Sacco – sta a noi tentare di rimanere il più possibile nel mare in tempesta. La trilogia parla della caduta dei titani e si domanda cosa saremmo disposti a compiere se ne avessimo la giustificazione. Pirandello diceva che l’uomo è una bestia che ruba, uccide e scrive la Divina Commedia. Io penso che se non sapesse rubare e uccidere, non saprebbe neanche scrivere la Divina Commedia”.


di Eugenio De Bartolis