Un frammento del fregio del Partenone dalla Sicilia in Grecia

mercoledì 5 gennaio 2022


Il piede di una Dea. Potrebbe essere Peitho o Artemide. Vola dalla Sicilia in Grecia grazie ad un accordo internazionale. L’intesa prevede il trasferimento ad Atene del “Reperto Fagan”, attualmente nel Museo archeologico regionale Antonio Salinas di Palermo. Da Atene arriveranno due importanti reperti del Museo dell’Acropoli: una statua acefala di Atena, della fine del V secolo a.C., e un’anfora geometrica della prima metà dell’VIII secolo a.C.  L’accordo, nato dalla proficua interlocuzione fra il Governo Musumeci, con l’assessore dei Beni culturali e dell'identità siciliana Alberto Samonà, e il Governo di Atene, con la ministra della Cultura Lina Mendoni, è stato siglato dal Museo di Palermo e dal Museo dell’Acropoli di Atene, ai sensi dell’articolo 67 del nostro Codice dei Beni culturali e del paesaggio, che prevede il trasferimento pluriennale e lo scambio di reperti archeologici tra le due prestigiose istituzioni museali, rispettivamente dirette da Caterina Greco e da Nicholaos Stampolidis.

Sottoscritto secondo la legge italiana, l’accordo prevede che per un periodo di 4 anni, rinnovabile una sola volta, il Salinas trasferisca al Museo dell’Acropoli di Atene il frammento appartenente al Partenone, attualmente conservato a Palermo perché parte della collezione archeologica del console inglese Robert Fagan, acquistata dalla Regia Università di Palermo nel 1820. In cambio, da Atene arriveranno a Palermo due importantissimi reperti delle collezioni del Museo dell’Acropoli, ciascuno per un periodo di quattro anni: si tratta di un’importante statua acefala di Atena, databile alla fine del V secolo a.C., e di un’anfora geometrica della prima metà dell’VIII secolo a.C. Un’intesa che prevede anche l’organizzazione di iniziative in comune che saranno realizzate in partnership dai due musei su temi d’interesse culturale di respiro internazionale.

Per Samonà, “il ritorno ad Atene di questo importante reperto del Partenone va nella direzione della costruzione di un’Europa della Cultura che affonda le proprie radici nella nostra storia e nella nostra identità: quell’Europa dei popoli che ci vede profondamente uniti alla Grecia, in quanto entrambi portatori di valori antichi e universali. E del resto, le molteplici e pregnanti testimonianze della cultura greca presenti in Sicilia sono la conferma di un legame antico e profondo. Grazie al governo Musumeci, la Sicilia torna al centro di una dimensione mediterranea, in cui il futuro comune passa per il dialogo e le relazioni con i Paesi che si affacciano sul “Mare nostrum”. L’accordo di collaborazione con il Museo dell’Acropoli di Atene ci permetterà, inoltre, di porre in essere iniziative culturali comuni di grande spessore e rilevanza internazionale che daranno la giusta visibilità alla nostra Regione”.

Esulta Caterina Greco, direttore del Museo archeologico regionale di Palermo. “È   un obiettivo che mi ero posta fin dal mio arrivo al museo Salinas, due anni fa. Riportare ad Atene il frammento del fregio del Partenone che solo nel 1893 Walter Amelung riconobbe come un originale attico a torto confuso tra i marmi recuperati dal Fagan durante i suoi scavi a Tindari del 1808, significa infatti non soltanto restituire alla Grecia un pezzetto della sua più illustre storia archeologica, ma anche illuminare di nuova luce la vicenda complessa e affascinante del collezionismo ottocentesco, che contraddistingue i nostri più antichi musei e di cui la testimonianza della presenza a Palermo della “lastra Fagan” rappresenta un episodio tra i più intriganti”.


di Alessandra Rosa