martedì 4 gennaio 2022
La tavoletta dei destini, scritto dal fondatore della casa editrice Adelphi, è l’undicesimo di una collana di testi dai diversi contenuti. La loro diversità non deve trarre in inganno. Esiste una profonda coerenza nella ricerca del significato nascosto del mondo. Si tratta di un percorso iniziatico cominciato nel 1983 e giunto a questo breve volume a fine del 2020. La tavoletta ci racconta le gesta degli Dei dell’alba della civiltà umana nelle terre mesopotamiche da dove si sono creati sistemi raffinatissimi di pensiero, incommensurabili teologie, vertiginose ipotesi sul complicato rapporto fra gli Dei e gli umani nel corso dei millenni. Il testo rispetta i canoni tipici dello stile narrativo dell’autore.
Si succedono rapidamente riflessioni in lunghe frasi che rimandano allo stile oracolare dei pensatori del mondo antico e al più recente Nietzsche. I personaggi immortali e le figure di seconda linea intrecciano i loro destini, prendono partito ora in una fazione, ora in un’altra. Cercano di annientarsi reciprocamente e poi creano gli umani per rovesciare su di essi le loro contraddizioni e le nefandezze. I protagonisti chiamati in causa sono numerosi ed è difficile ricordarli tutti. Ci viene in aiuto un curatissimo indice dei nomi posto alla fine del testo. Vi è compreso l’intero pantheon delle religioni mesopotamiche che muove i fili del mondo dal diluvio in poi. La descrizione degli Dei è asciutta ma spesso ricca di acute intuizioni. Nessuna retorica misterica sulle azioni degli Annunaki quasi sempre descritti in modo molto diverso in altre trattazioni in circolazione.
La tavoletta dei destini riassume le regole dell’universo alle quali anche gli Dei più combattivi e ribelli devono conformarsi. I Destini rappresentano un ordine ineffabile che governa la totalità dietro le quinte lasciando credere agli Dei di muoversi autonomamente. Questa tavoletta può rimandare alle tavole della Legge consegnate a Mosè. Ogni religione ricorda in diversa misura questa consegna di alcune regole da rispettare e far rispettare. L’affascinante libro di 146 pagine è la tappa finale di un percorso durato quasi quarant’anni. Roberto Calasso ci ha donato un itinerario che si snoda in undici “stazioni”. È compito nostro cercare di capirne le implicazioni sul piano storico, religioso, filosofico. Sta a noi farlo diventare una parte fondamentale del nostro cammino individuale.
La tavoletta dei destini di Roberto Calasso, Adelphi 2020, 146 pagine, 18 euro
di Manlio Lo Presti