giovedì 25 novembre 2021
Wystan Hugh Auden nasce nei primi anni del Novecento. Rappresenta una delle voci più profonde della poesia inglese. Inizia il suo percorso artistico e spirituale con un forte impegno sociale e politico. Partecipa come volontario alla Guerra civile spagnola. Studente attivissimo all’università di Oxford dove fonda il circolo letterario “Auden Circle”. Studia Marx, Kierkegaard, Ibsen e Shakespeare sul quale scriverà un acutissimo saggio tratto dalle sue numerose lezioni. Scrive poesie di livello altissimo e con diversi approcci stilistici. È uno dei protagonisti dell’avanguardia letteraria inglese nei primi anni del Novecento.
Lentamente si orienta verso una creazione poetica più raccolta e ad una scelta linguistica sperimentale, fino ad approdare ad una ricerca tormentata, ad una poesia per pochi iniziati. Nel corso di questo lungo cammino il poeta annota e raccoglie molti pensieri brevissimi (Shorts). La casa editrice Adelphi ha pubblicato in Italia questa raccolta con una accuratissima traduzione, compiendo una meritoria opera di conoscenza dell’autore sotto un aspetto creativo diverso e oracolare: quello di un creatore di raffinati haiku in forma di prosa.
Non c’è né collera né indignazione nelle sue riflessioni. Sono distaccate esplorazioni dell’anima “Il destino condanna molte specie: ma una sola si condanna da sé” (pagina 13). Talvolta è corrosivo “Quando i capi di Stato preferiscono lavorare di notte, il cittadino tenga gli occhi aperti (pagina 25). Troviamo acute incursioni filosofiche “Privato di una madre che l’amasse, Cartesio lasciò che divorziassero Mente e Materia” (pagina 65). Auden può essere letto anche come un poeta iniziatico che lascia tracce del suo cammino in chiaroscuro. Un messaggio per pochi cercatori di Verità.
Shorts di Wystan Hugh Auden, Adelphi, 1995, 109 pagine, 9 euro
di Manlio Lo Presti