Visioni. “Goliath”, la quarta stagione è un J’Accuse contro Big Pharma

venerdì 29 ottobre 2021


Dal 2016, Billy Bob Thornton, dà il volto al controverso Billy McBride. L’attore americano interpreta un avvocato, il personaggio principale di Goliath, la perturbante serie tivù targata Amazon Prime Video, giunta alla quarta e ultima stagione. Il memorabile protagonista de L’uomo che non c’era dei fratelli Coen, è un legale che vive a Santa Monica, in California. Fondatore del prestigioso studio Cooperman & McBride, l’uomo ora è in rovina. Dedito all’alcol vive una fase di assoluto disincanto. Lasciato dalla moglie Michelle, si trascina tra il bar e un vecchio motel. Billy è odiato profondamente dall’ex socio Donald Cooperman (un mefistofelico William Hurt).

McBride è il Davide che si batte contro Golia. Il piccolo che difende i deboli contro i soprusi dei potenti. Le sue sembrano cause perse che si risolvono in successi clamorosi. La controparte è rappresentata ora da una multinazionale delle armi, ora da un giro di spaccio di droga internazionale, ora da imprese corrotte nel campo della distribuzione delle acque. Nella quarta stagione, Billy lavora per uno dei più prestigiosi studi legali del Paese. Deve mettere all’angolo un gruppo di società farmaceutiche, accusate di avere diffuso farmaci dannosi. Billy cerca di chiudere accordi milionari con una società farmaceutica dopo l’altra. Ma è vittima dell’inganno. Così pronuncia il suo lucido J’accuse contro Big Pharma.

Goliath, è una serie creata da David E. Kelley (ideatore di The Undoing e di Nine Perfect Strangers) e Jonathan Shapiro. Nel 2017, Thornton, per l’interpretazione di McBride, viene premiato con un Golden Globe per il Miglior attore in una serie drammatica. Ma due anni prima, il poliedrico attore, vince un altro premio assegnato dalla stampa estera ad Holliwood (Hollywood Foreign Press Association), per Fargo, serie antologica in quattro stagioni ideata da Noah Hawley, tratta dal cult-movie dei fratelli Coen. Thornton ha all’attivo anche un Oscar, vinto nel 1997, per la Migliore sceneggiatura non originale: per Lama tagliente (Sling Blade), diretto dallo stesso cineasta.

Del cast di Goliath fa parte la splendida Tanya Raimonde, già vista in Lost, che interpreta Brittany Gold, una escort amica di Billy, in seguito investigatrice privata. La superba Nina Arianda interpreta Patti Solis-Papagian, la legale che collabora con McBride. La complessa Diana Hopper è la figlia di Billy, Diane McBride. J.K. Simmons è il magnetico villain che dirige una famelica casa farmaceutica che lucra sul dolore degli altri. Bruce Dern è il fratello malato e arruffato di Simmons. Jena Malone è la credibile Sam, eroina della sofferenza che cerca una faticosa redenzione.

Sin dalla prima stagione, Goliath si presenta come un legal drama eccentrico, dal tocco fortemente onirico, e dai rimandi alle cupe atmosfere neo-noir di David Lynch. Di più: l’ultima stagione cita, chiaramente, due capolavori hitchcockiani: La donna che visse due volte (Vertigo) e La finestra sul cortile (Rear Window). La prova di Billy Bob Thornton è straordinaria. L’attore lavora di sottrazione. In perenne bilico tra disillusione e indolenza. Il suo Billy McBride è un antieroe che sfida, costantemente, il potere e la morte. È un uomo dotato di abilità, intelligenza e tenacia. Il racconto audiovisivo è attraversato da momenti onirici e da sequenze realistiche, più tipiche del legal drama. Viene messo in scena un universo fatto di grigi e chiaroscuri che tendono al nero. All’apice narrativo della quarta stagione si arriva con estrema lentezza. Ma il finale soddisfa pienamente lo spettatore. Anche il più attento.

 


di Andrea Di Falco