La Rivoluzione prima di Napoleone

giovedì 30 settembre 2021


Personaggi della civiltà

La Rivoluzione Francese più della Rivoluzione Inglese e della Rivoluzione Americana fu una vera Rivoluzione, cambiò di netto la società precedente ed in ogni aspetto. In Inghilterra la Monarchia rimase ed ampiamente anche l’aristocrazia. Negli Stati Uniti non vi era aristocrazia se non del denaro, vi fu la separazione dall’Inghilterra, quindi l’Indipendenza più che una Rivoluzione, ed un gruppo di Stati che saranno fondamento degli Stati Uniti. Gli Stati Uniti ebbero inizio con la Repubblica presidenziale. È in Francia che la Rivoluzione è completa o pone le basi del mutamento radicale. L’aristocrazia venne annientata anche fisicamente, spariscono i diritti feudali, si stabilisce una uguaglianza nominale, se non effettiva, tra i cittadini, la Monarchia è soppressa, sono abolite le corporazioni, il lavoratore è un singolo cittadino che può muoversi, occuparsi, essere licenziato, l’economia artigianale comincia ad essere sostituita dall’economa industriale, nasce la proprietà privata con abolizione del maggiorasco, per il quale i beni ed il titolo venivano attribuiti al primogenito, invenzioni tecniche nei trasporti, nelle filande potenziano inauditamente la produttività, sì che una classe parassitaria come l’aristocrazia che non pagava le tasse e lasciava i possedimenti terrieri non ben coltivati e che viveva di rendita e favori, ed una monarchia dispendiosa, apparivano intollerabili ad una borghesia attiva, laboriosa, assetata di denaro ma utilitaristica nel reinvestire i profitti.

La mentalità aristocratica della dissipazione vanitosa urtava l’efficienza profittevole della borghesia che appariva ai propri occhi virtuosa, laddove gli aristocratici apparivano dissipatori, corrotti, inetti. Letteratura (la leggenda di Faust in Goethe, l’irrisione agli aristocratici in Goldoni, Beaumarchais, solo qualche cenno), concezioni economiche (la Scuola scozzese) inneggiano al borghese, al produttore, all’uomo attivo, sbeffeggiano l’aristocratico ozioso, e sovente vizioso. Da questa nuova mentalità e da queste nuove situazioni produttive non si poteva tornare indietro. La meta del profitto, l’esistenza che dava importanza al lavoro ed al profitto si impose, come si imposero le macchine ed i nuovi sistemi produttivi, al dunque: si impose la borghesia.

La Francia, al chiudere del XVIII secolo si presentava in condizioni debilitate, aveva perduto potenza in Europa, aveva perduro potenza nell’America del Nord. Come detto, gli aristocratici non pagavano tasse, la Corte dissipava, il tutto sulla schiena del popolo e della borghesia. Il popolo, insorgeva; la borghesia, fece la rivoluzione. Le finanze erano in condizioni desolanti. Fu una necessità convocare gli Stati generali, i rappresentanti delle varie categorie sociali: Aristocrazia, Alto clero, Basso clero, Borghesia. Nella disputa per stabilire come determinare il voto, se per individui o per categoria, la Borghesia, ritenendosi non soltanto maggioranza ma incarnazione degli interessi nazionali, si autoelesse Assemblea nazionale, quindi Assemblea Costituente e come Assemblea Costituente proclamò la fondamentale Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, nella quale si stabiliva la libertà politica, religiosa, civile, e tutti i fondamenti dello Stato liberale.

E l’abolizione dei privilegi feudali. Succintamente: la Rivoluzione Francese ha varie modificazioni, in un primo momento esige una Monarchia Costituzionale, con il potere esecutivo ancora spettante al Re, ma con il potere legislativo e giudiziario separati dall’esecutivo. Non è una fase repubblicana, è la fase moderata della Rivoluzione, contro le Monarchie assolute ma non antimonarchica. Successivamente, per le trame della Corona e degli aristocratici fuorusciti, i Regnanti vengono dapprima obbligati a venire a Parigi lasciando Versailles, quindi, dopo tentativi di fuga e l’arresto, nel mentre la guerra dei francesi subiva sconfitte, i regnanti furono condannati alla ghigliottina, in modo da recidere ogni possibilità di ridare sovranità al Re e nel timore di ulteriori trame monarchiche. Luigi XVI, Maria Antonietta, la Sovrana, i loro figli, furono uccisi e fu anche strage di aristocratici. La Francia ha contro l’Europa, negli scontri militari, la Francia viene sconfitta, dicevo, successivamente vince a Valmy e Jemappes.

È la fase girondina, borghese della rivoluzione, con nuove assemblee elette a suffragio universale. Ma nuove sconfitte militari, nella prima coalizione antifrancese, ed insurrezioni interne controrivoluzionarie, in Vandea, radicalizzano la Rivoluzione, emergono personalità che spingono all’estremo la lotta contro gli aristocratici ed anche contro la stessa borghesia nascente, sono i Giacobini, costoro, (Massimiliano Robespierre, Saint-Just) i quali annientano i Girondini e creano perfino una nuova religione fondato sul culto della Dea Ragione, esigono la scuola per tutti e gratuitamente (Costituzione del 1794), moderano la ricchezza. La Rivoluzione diventa una lotta interna agli stessi rivoluzionari. I girondini sono ghigliottinati ed anche personalità radicali ma non estremiste (Danton, Desmulins), si perviene ad un parossismo di accuse, processi, morte, terrore. Insostenibile. Oltretutto, Massimiliano Robespierre ostenta nuove condanne, nuove esecuzioni. Ma è lui ed atri giacobini ad essere arrestati ed uccisi. È il 1795, prende il potere un Direttorio, cinque persone.

Ed il clima sociale cambia totalmente. Cessano le condanne, cessa il rigorismo economico e moralista, cessa l’ostentazione di virtù, cessano i sospetti vicendevoli per cui ci si denunciava l’un l’altro. La gente vuole pace, vuol godersi la sopravvivenza, vuole arricchirsi, è, in qualche modo, la vittoria della borghesia. In questi frangenti, la Francia è sempre in guerra, ed emergono soggetti decisivi per il futuro del Paese, e dell’Europa, Giuseppina vedova Beauharnais e Napoleone Bonaparte. Giuseppina era una creola, la dicono bella e seducente, ha sposato un generale, Beauharnais, morto in guerra, giovane, eliminata l’aristocrazia le carriere erano rapidissime, tutti i protagonisti della Rivoluzione sono al potere giovani, appunto, e spesso muoiono giovani. Ha due figli, Giuseppina, Ortensia ed Eugenio, e vive in condizioni di esistenza non rassicurate. Diviene amante di Barras, personalità significativa del Direttorio, nel mentre emerge l’uomo che sarà cruciale nella storia di quell’epoca, la renderà sua: Napoleone.


di Antonio Saccà