giovedì 5 agosto 2021
Tutti riconoscono il suo genio e i suoi famosi baffi, ma quanti di noi lo conoscono veramente? A Parigi, gli è stato dedicato un museo, eppure le mostre su Salvador Dalì sono infinite. Sempre nella capitale francese, fino al 2 gennaio 2022, sarà possibile assistere all’esposizione “Dalì, l’énigme sans fin” che vi immergerà nell’universo surrealista, ipnotico e misterioso dell’artista spagnolo. L’Atelier des Lumières, nel quartiere Saint-Maur, ci porta nell’universo unico del marchese Salvador Domingo Felipe Jacinto Dalí i Domènech, e ripercorre più di 60 anni di creazioni. Attraverso dipinti, disegni, fotografie, installazioni, filmati e immagini d’archivio è possibile conoscere meglio la personalità unica del pittore catalano, ma anche le sue ossessioni per lo strano e il soprannaturale nonché il suo fascino per sua moglie Gala, sua vera musa e collaboratrice.
Le opere monumentali vengono proiettate sulle pareti dell’Atelier, grazie a 120 videoproiettori per una visione a 360 gradi, come una sorta di immersione nell’arte visiva del maestro. La scenografia e la scelta delle opere producono un effetto ipnotico: è una vera esperienza passeggiare tra i suoi dipinti che prendono forma poco per volta. Scopriamo da una nuova prospettiva i suoi effetti ottici e le evocazioni oniriche con cui il pittore gioca nelle sue opere. Dalla sua ricerca iniziale impressionista e cubista alle sue opere mistiche con temi religiosi, compreso il suo periodo surrealista e il suo rapporto con il palcoscenico, la fotografia e il cinema, l’Atelier des Lumières fa un tour completo della carriera di Dalí.
“La tentazione di Saint-Antoine”, “Leda Atomique”, “La persistenza della memoria”, “Sogno causato dal volo di un’ape intorno a una melagrana un attimo prima del risveglio”, tutte i dipinti appaiono e scompaiono sulle pareti di questa vecchia fonderia parigina. La mostra è vissuta al ritmo della musica dei Pink Floyd. Una scelta audace, che può sorprendere ma che non è stata fatta a caso. Come il pittore, il gruppo britannico propone un immaginario visivo sorprendente dove si mescolano visioni ossessive e virtuosismi tecnici.
Questa creazione digitale è stata prodotta sotto la direzione artistica di Gianfranco Iannuzzi che spiega così il suo progetto: “Utilizzo le più avanzate tecnologie multimediali per consentire ai visitatori di vivere l’arte in modo emozionale, creare un ambiente sensoriale interattivo e musicale visivo, sublimare luoghi eccezionali attraverso l’arte digitale. Così potrei riassumere semplicemente il mio approccio che immerge il pubblico nel cuore di un’opera di cui loro stessi sono attori”. La retrospettiva offre un viaggio senza tempo che risveglia il subconscio in cui il lavoro di Dalí rimane un mistero e un enigma senza fine.
(*) Info e biglietti
di Cristina De Palma