lunedì 7 giugno 2021
Nel 1992 la Libreria Editrice Vaticana pubblica Lexicon Recentis latinitatis in due volumi, rispettivamente del 1992 e del 1997, per complessive 732 pagine. Successivamente è stata pubblicata un’edizione in unico volume con aggiornamenti. Si tratta di un’opera di notevole valore culturale che non ha avuto la risonanza che meritava. Il grande scrittore Jorge Luis Borges affermava acutamente che il dizionario è il libro assoluto, il libro dei libri che comprende al suo interno tutti i testi del mondo. Sfogliare questa opera curatissima ed austera è un’avventura intellettuale, che soddisfa qualsiasi curiosità linguistica. I lessicografi vaticani hanno inserito il contenuto (nel sito Vatican.va) austero ma elegante, sfondo color beige, mostra la partizione alfabetica dei lemmi. Si tratta di una traduzione diretta e univoca della parola, ma non comprende la vastità e la accuratezza del testo scritto comprendente le sue forme flesse. La redazione non ha pensato di aggiungere i riferimenti bibliografici del libro e la sua distribuzione diretta o in rete.
Forse per insipienza, il lavoro di ricerca non ha avuto l’esito di porre le basi di una resurrezione del latino quotidiano d’uso, come è accaduto per l’aramaico in Israele dove la fondazione di una lingua comune che non fosse quella parlata dai migranti costituiva il più forte elemento identitario di riconoscimento nazionale. Esplorando i vocaboli riguardanti il denaro e i suoi significati scopriamo che molte parole usate ed abusate da operatori economici e finanziari sono ritenute di origine anglosassone e sono pronunciate all’inglese. Questa pietosa ignoranza ha causato la creazione di un improbabile “itanglish” con un uso eccessivo ed improprio dell’inglese, nel tentativo penoso e comico di apparire istruiti e in linea con i tempi.
L’immaginario popolare sulla ricchezza e la povertà è stato oggetto di attenzione da parte di uno squadrone di esperti e lessicografi vaticani che ha tradotto i termini economici più in uso in un latino “moderno” ma non levigato dall’uso quotidiano della parlata diretta. Sforzandosi di ricostruire un latino modernizzato, fra i linguisti vaticani prevale un atteggiamento “tecnico” dal quale tuttavia emergono combinazioni lessicali spesso involontariamente comiche ma che talvolta offrono spunti di riflessione. La scelta è focalizzata su alcune parole la cui trasposizione latina lascia trasparire la scala di valore degli esperti e ci spiega il significato di alcune parole che ricorrono spesso nei contratti monetari e bancari.
L’Affarismo è definito quaestus aviditas, aviditas in negotiis gerendis ponendo l’accento sull’avidità che muove il meccanismo degli affari. Il protagonista Banchiere è chiamato argentarius e i frutti del suo lavoro definiti anatocismus (sterile moltiplicazione di capitale con capitale), come pure dividendo, cioè usura, portio (la parola “usura” evidenzia un giudizio non troppo positivo). Il beneficiario di tale processo ossessivo è il Capitalista identificato come homo pecuniosus. L’intero processo di accumulazione va protetto nell’arca ferrata, cioè la cassaforte, e soprattutto sottoterra nella crypta argentaria (il caveau).
In realtà, si usano parole latine di uso ricorrente in area finanziaria è index (listino di borsa); il conto corrente è schedula mittendae accipiendaeque pecuniae; il conto in banca è pecuniae cumulatae depositio; accordare un finanziamento è fides contendo; i finanziamenti sono concessi se abbiamo lo sponsor (il garante); l’accreditamento di una somma è creditum acceptum; l’addebito è pecuniae expensae latio; il diffusissimo mutuo è mutuatio; la rata di pagamento è rata pars o anche pensio; per correlazione, la parola pensione è pensio o anche beneficio tributis fruens; Infine, abbiamo l’infausto evento dell’insolvenza che è nulla solvendi potestas.
Interessante il significato che riveste il ruolo del moderator o della moderatrix, cioè del direttore o della direttrice, la cui funzione è intesa come gestione delle tensioni e non come loro esasperazione nella ricerca di obiettivi stressanti.
Viaggiando ancora tra le parole dei due tomi, si può trovare che il denaro transita nel conto corrente pecunia fructuosa; il denaro fermo che non gira è pecunia otiosa. Ai lettori più curiosi ed interessati all’argomento il piacere di esplorare altre parole. In caso di una possibile reviviscenza del latino, questo dizionario fornirebbe tutto l’apparato lessicale per realizzarlo!
di Manlio Lo Presti