venerdì 21 maggio 2021
Puntuale anche questa settimana la rubrica de “L’Opinione delle Libertà” che dà voce e spazio ai volti noti e a quelli meno conosciuti della letteratura italiana. Questa settimana vi consigliamo “C’era una volta adesso” di Massimo Gramellini (Longanesi Editore). Massimo Gramellini scrive Il Caffè sul Corriere della Sera e conduce Le parole della settimana su Raitre. Con Longanesi ha pubblicato vari saggi e romanzi tra cui Fai bei sogni, che in Italia ha venduto oltre un milione di copie ed è stato tradotto in ventidue Paesi.
La Storia
Un romanzo ‘sospeso’ come il periodo storico che stiamo vivendo, un’opera straordinaria nella sua intensità e nella capacità di raccogliere i cocci e ripartire. Il Covid ha colpito tutti, ma forse tra i più devastati ci sono proprio gli animi dei più piccoli, bambini privati improvvisamente di ogni loro libertà, costretti a reprimere anche gli istinti più impetuosi ed essenziali.
“Cosa racconteremo di noi e della nostra vita ai nostri nipoti? Mattia decide di iniziare dalla primavera dei suoi nove anni, nel 2020, quando, mentre il mondo da un giorno all’altro si rinchiude in casa, si ritrova costretto nel microcosmo di un condominio di ringhiera a fronteggiare il suo più grande nemico: quel padre che l’aveva abbandonato quando aveva solo tre anni. Mentre tutto si stravolge, l’ansia e la paura prendono il sopravvento, la scuola viene racchiusa in un computer, i vicini cantano dai balconi e gli amori vivono storie impossibili, il piccolo Mattia, grazie all’aiuto di una nonna che dai libri e dalle stelle ha appreso la tenera saggezza della vita, e di una sorella ribelle e affettuosa, comincerà a capire qualcosa di nuovo e importante”.
Dolore, malinconia, timore e speranza si mescolano in una storia che tenta costantemente di sollevare i lettori dalle pesantezze del Covid. Il lockdown ha confinato corpo e mente, obbligando alcuni ad una quotidianità tutt’altro che semplice, fatta di costrizioni scomode e pericolose. Con il trascorrere del tempo si rischia infatti di abituarsi ad una sorta di immobilismo mentale, condizione sconcertante dalla quale non è sempre semplice riprendersi. Tra una telefonata e una serie tv ci si smarrisce tra i propri pensieri, alimentando dubbi e incertezze. Massimo Gramellini fotografa magistralmente i mesi appena trascorsi da tutti noi, lasciando trapelare sfumature diverse, riuscendo come sempre a strappare un sorriso anche di fronte ad amare realtà.
di Michele De Angelis