La Voce degli Scrittori, “È successo anche a me”

venerdì 19 marzo 2021


Puntuale anche questa settimana la rubrica de “L’Opinione delle Libertà” che dà voce e spazio ai volti noti e a quelli meno conosciuti della letteratura italiana. Questa settimana vi consigliamo “È successo anche a me” di Giuseppe Culicchia (Giunti editore).

Scrittore italiano. Ormai considerato una delle voci più autentiche della narrativa italiana degli ultimi anni, è stato scoperto da Pier Vittorio Tondelli.

Ispirato da autori come Hemingway, Carver, Bukowski e Bret Easton Ellis, ha esordito nel 1994 con Tutti giù per terra, romanzo che si è rivelato uno dei casi letterari più sorprendenti degli ultimi anni ed è stato vincitore dei Premi Montblanc e Grinzane Cavour. Davide Ferrario ne ha tratto lomonimo film interpretato da Valerio Mastandrea.

La Storia

Un racconto dalla straordinaria intensità in cui si fondono angoscia e leggerezza, uno zibaldone di emozioni da gustare senza tregua. Presente, passato e futuro si mescolano incessantemente, pagina dopo pagina, alimentando la fiamma della passione e quella della melanconia. Un rapporto intimo nel quale viene accolto anche il lettore, una sorta di abbraccio mentale che lascia emergere cicatrici ormai dimenticate.

“Un padre e una figlia di 16 anni che, dopo una delusione damore, ha detto di voler farla finita. Una ragazza come tante, con le sue Buffalo nere, le cuffie tra i riccioli e una profonda adorazione per il suo papà. Un giorno lui, per correre da lei, si rompe una rotula e, alla fine, è lei a dover soccorrere lui. Qui, in un anonimo Pronto soccorso, il padre inizia a raccontarle del suo amore giovanile per uninsegnante che lo aveva rifiutato. A nulla erano serviti lettere di fuoco e consigli degli amici. Padre e figlia sono uguali e come tali più vicini. La storia damore paterna si era persa nel nulla quando, giovane artista lui, signora di mezza età lei, si erano incontrati di nuovo e lui non laveva neanche riconosciuta. È così che accade”.

Una connessione potente tra padre e figlia, in grado di assottigliare anche la differenza di età, permettendo ai due protagonisti di lenire uno le ferite dell’altro. L’amore sa essere brutale nel sedurre e poi abbandonare e in alcuni periodi della vita è difficile non annaspare nelle sue acque oscure. Serve un porto sicuro nel quale potersi rifugiare, un’isola felice in cui poter essere sé stessi.

Una storia dolce e commovente, capace di toccare anche gli animi più aridi, e regalare momenti di preziosa riflessione. Giuseppe Culicchia dona al lettore un’opera armoniosa.


di Michele De Angelis