La Voce degli Scrittori, “Quel poco che basta”

venerdì 11 dicembre 2020


Ritorna la rubrica, con cadenza settimanale, con la quale “L’Opinione delle Libertà” dà voce e spazio ai nuovi volti della letteratura italiana. Questa settimana vi consigliamo “Quel poco che basta. Breve storia di un fallimento in atto unico” di Samuela Pierucci (Intrecci Edizioni).

Samuela Pierucci, originaria di un piccolo paese toscano, lavora come anestesista all’ospedale Careggi. “Tutto è collegato” – dalle microstorie alla macrostoria – è il credo all’origine di Quel poco che basta, il suo secondo romanzo. Con Intrecci ha già̀ pubblicato Vuoto fino all’orlo.

La Storia

Un’opera unica nella sua evoluzione sensoriale, a tratti mistica, capace di far perdere i lettori nei meandri degli ambiti celestiali. La voce narrante è quella del protagonista, Sebastiano, la singolarità risiede nel fatto che si tratti di un ragazzo scomparso da tempo. Una storia lineare, riflessiva, ricca di spunti interessanti, animata da figure estremamente umane.

“Sono morto tre anni fa. Ricordo tutto perfettamente, tra l’altro. Non proprio i particolari precisi, a essere sincero, ma le circostanze sì, quelle le ho presenti». Quel poco che basta è la tragica storia, raccontata in chiave ironica, dell’amore e del fallimento di due ragazzi in cerca del proprio posto ne mondo. Seba e Nada si lanciano in un progetto di vita sballato e inciampano nel destino. Le loro vicende personali, le loro scelte, in apparenza leggere, e i loro fragili sentimenti di giovani innamorati si rivelano strettamente intrecciati, loro malgrado, alla Storia con la S maiuscola”.

Due esistenze che si intrecciano gradualmente, fino a perdere i riferimenti esterni, fino a mescolarsi completamente. Lo strappo narrativo si ha grazie ad un tragico evento, un punto di svolta che regala attimi di tensione e risvolti inattesi. Nella semplicità di quest’opera si racchiude l’essenza della vita, nelle sue venature così elaborate e fascinose. Un libro da leggere più volte, per riuscire a carpirne ogni segreto, ogni risvolto, ogni amabile dettaglio che lo rende opera gustosa e formativa al tempo stesso.


di Michele De Angelis