Sean Connery: la morte di un mito

lunedì 2 novembre 2020


Era il 1962, quando il trentaduenne attore scozzese Thomas Sean Connery fu scelto per interpretare il primo film della serie dedicata a James Bond, l’agente segreto britannico, protagonista del libro pubblicato nel 1958 e scritto da Ian Fleming. Amatissimo dal suo pubblico, Connery, l’uomo più sexy del secolo, si è spento serenamente nel sonno, lo scorso 31 ottobre a Nassau (Bahamas), all’età di 90 anni. Da tempo, come da dichiarazione della moglie Micheline Roquebrune, sposata in seconde nozze nel 1975 e dell’unico figlio Jason, soffriva di demenza senile. Il celebre divo era originario di Fountainbridge, sobborgo di Edimburgo, e, prima di divenire una star del mondo del cinema, intraprese svariati lavori come il lavapiatti, il verniciatore di bare, il modello fino ai primi ingaggi nel mondo dello spettacolo, dopo aver conseguito il terzo posto al concorso di mister Universo del 1953.

Per ben cinque volte impersonò 007, dal 1962 al 1967, lasciando in seguito la parte di James Bond a George Lazenby nel sesto film “Agente 007 - Al servizio segreto di sua Maestà”, per poi interpretare di nuovo il personaggio nel settimo lungometraggio della saga (1971) “Agente 007 - Una cascata di diamanti”. Nel 1982 girò, diretto da Irvin Kershner, “Mai dire Mai”, remake di “007-Thunderball (Operazione tuono)” del 1967, film che ebbe molto successo grazie anche alla partecipazione di Max von Sydow e di Kim Basinger, e alle splendide musiche del maestro Michel Legrand. Celebre il tango ballato da James Bond e Domino.

Successivamente, interpretò ruoli molto diversi, come Guglielmo da Baskerville, il monaco de “Il nome della rosa” tratto dal romanzo di Umberto Eco, parte che gli fruttò il premio Bafta come miglior protagonista oppure Jimmy Malone l’agente di polizia de “Gli intoccabili” film diretto da Brian De Palma, con un cast stellare composto da Kevin Costner e Robert De Niro, che gli valse il premio Oscar ed il Golden Globe come miglior attore non protagonista. Tra le frasi celebri tratte dai suoi film ricordiamo “Si chiamava il tuo cane “Indiana”” da “Indiana Jones e l’ultima crociata”. Così invece in “007-Licenza di uccidere”: alla domanda “lei quando dorme 007?”, la risposta “mai quando sono in servizio”.

Molto attaccato alla sua terra natìa, tanto da indossare il tradizionale kilt in molte occasioni, si era fatto tatuare sul braccio destro “Scotland forever”. Il premier scozzese Nicola Sturgeon, su Twitter, ha dichiarato: “La Scozia è in lutto, mi si è spezzato il cuore dopo aver saputo della morte di Sir Sean Connery. Il nostro Paese piange uno dei suoi figli più amati”. Appena giunta la notizia della dipartita dell’attore, ogni parte del mondo gli ha reso omaggio. In Brasile, ad esempio, il calciatore Everton Ribeiro del Flamengo, ha indossato la maglia con dietro il numero 007, durante la partita giocata sabato 31 ottobre allo stadio Maracanà contro il San Paolo.

Certamente è stato tra i miei attori preferiti, un carisma non da poco quello di Connery. Una classe forse dovuta a quei lineamenti ben definiti e a quel modo di essere sempre elegante e deciso. Reputo la sua recitazione da impatto, senza però tralasciare quei momenti simpatici ma controllati, caratterizzati dalla sempre presente educazione scozzese. Unico nel suo genere per bellezza e bravura, mi sarebbe piaciuto vederlo ancora nei panni di James Bond ad affrontare il difficile momento storico che tutto il mondo ora sta vivendo. Sicuramente lui ne uscirebbe illeso.


di Federica Pansadoro