Scomparso Philippe Daverio: ha raccontato un’Italia delle meraviglie

mercoledì 2 settembre 2020


Philippe Daverio non c’è più. Lo storico dell’arte è scomparso nella notte a Milano. La notizia della sua morte è stata annunciata dalla regista Andree Ruth Shammah, direttrice del Teatro Franco Parenti. Docente e saggista, divulgatore televisivo, Daverio aveva 71 anni. Un Cicerone che ha raccontato un’Italia delle meraviglie. Dal 1993 al 1997, ha ricoperto l’incarico di assessore alla Cultura di Milano, nella giunta del leghista Marco Formentini. Nel 1999 è stato inviato speciale della trasmissione Art’è su Rai 3 e nel 2000 è stato autore e conduttore di Art.tù. Dal 2002 al 2012 esce la serie Passepartout su Rai 3, programma d’arte e cultura, seguito poi da Il Capitale. Nel 2011 per Rai 5 conduce Emporio Daverio, una proposta di invito al viaggio attraverso l’Italia. Ha collaborato con riviste e quotidiani come Panorama, Vogue, Cronache di Liberal, Avvenire, Il Sole 24 Ore, National Geographic, Touring Club, L’architetto e QN Quotidiano Nazionale. È stato direttore del periodico Art e Dossier e consulente per la casa editrice Skira. Ha collaborato inoltre ad una rubrica sull’arte nel mensile Style, magazine del Corriere della sera. Per la casa editrice Rizzoli ha pubblicato nel 2011, il libro Il museo immaginato; nel 2012, Il secolo lungo della modernità; nel 2013, Guardar lontano veder vicino; nel 2014, Il secolo spezzato delle avanguardie. Per la stessa casa editrice sono usciti nel 2015 i volumi La buona strada, L’arte in tavola e Il gioco della pittura.

“Mi ha scritto suo fratello stamattina per dirmi che Philippe è mancato stanotte”, ha detto Shammah. “Amico mio, il tuo silenzio per sempre è un urlo lancinante stamattina”, ha scritto Shammah su Instagram. Ha commentato Emanuele Fiano del Pd: “Andree Ruth Shammah ci dà purtroppo notizia della scomparsa di Philippe Daverio uomo di grande cultura, simpatia e umanità. Una grande perdita per Milano e per tutti. Sono molto addolorato per la sua scomparsa. Sia lieve a lui la terra”. Per il presidente dell’Anpi provinciale di Milano Roberto Cenati, è “una gravissima perdita per il Paese, per Milano, per la cultura, per tutti noi”.

Secondo Dario Franceschini, ministro della Cultura, Daverio è stato un “intellettuale di straordinaria umanità. Un capace divulgatore della cultura, uno storico dell’arte sensibile e raffinato. Con sagacia e passione, ha accompagnato le italiane e gli italiani nell’affascinante scoperta delle architetture, dei paesaggi, dell’espressione creativa, degli artisti, delle fonti del nostro patrimonio culturale. Tutto questo era Philippe Daverio, un uomo di cui ho sempre apprezzato la grande intelligenza e lo spirito critico e che già manca a tutti noi”. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha ricordato sulla sua pagina Facebook lo storico dell’arte. “Con Philippe Daverio – ha scritto – scompare uno dei grandi protagonisti della vita culturale di Milano degli ultimi decenni”. Sala ha ricordato che “Daverio è stato un innamorato di Milano cui ha sempre dato la forza della sua originalità e della sua competenza, dal Comune alla Scala fino al Museo del Duomo e a Brera. L’ho visto all’opera in tanti frangenti, non sempre ho condiviso le sue posizioni, ma mi ha sempre colpito la sua libertà di pensiero. Soprattutto Milano e l’Italia devono allo spirito internazionale e alla capacità comunicativa di Philippe la sua lotta in difesa del bello e dell’arte del nostro Paese di cui fu un instancabile e geniale divulgatore”.


di Eugenio De Bartolis