Brucia la bellezza, brucia!

lunedì 20 luglio 2020


La stragrande maggioranza del pubblico non lo sa, ma le cattedrali, soprattutto quelle gotiche d’oltralpe, sono da sempre soggette ad incendi, per cui alcune di esse sono regolarmente state ripristinate lungo lo scorrere dei secoli. Certo, questo non significa che dobbiamo ignorare i gravi eventi che hanno creato parte del considerevole danno a Notre Dame a Parigi e adesso alla cattedrale intitolata ai Santi Pietro e Paolo di Nantes. Fatti che, comunque, dolosi o accidentali che siano, se visti sono una certa ottica, potrebbero avere e ri-velare ulteriori significati. Innanzi tutto va detto – soprattutto per i cronisti dell’ultima ora – che le travature lignee delle navate delle cattedrali gotiche, vere e proprie chiglie rovesciate e sottostanti o sovrastanti gli archi di pietra a sostegno, essendo di legno stagionato sono purtroppo molto facili alla presa per il fuoco. La cattedrale di Nantes, per esempio, dopo i danni subiti nell’ultima guerra, aveva già avuto un incendio nel 1972, scaturito da un utilizzo disattento da parte di un operario con una fiamma ossidrica. Poi, ma non è questo il luogo adatto a simili discorsi, si potrebbe provare a indagare sul perché la parte alta delle cattedrali gotiche attragga tanto facilmente le fiamme.

Proviamo a chiederci perché il tipo di architettura gotica che caratterizza la cattedrale di Nantes, e come essa molte altre successive all’età d’oro medievale, venga chiamato flamboyant, ovvero fiammeggiante. Gli appellativi i nostri avi non li davano a caso e nomina sunt omina, pertanto ogni parola cela un potere e un significato che è anche reale e come tale caratterizza ed attrae. Va ancora aggiunto, nel caso della città bretone, come essa sia un luogo antico e magico, di remote tradizioni prima druidiche e poi cristiane. Non a caso compare in un antico Barzaz Breiz, in un canto d’insegnamento druidico, dove viene detto che “soltanto undici guerrieri tornarono da Nantes con le spade spezzate, dopo essere stati in trecento a partire”. Comunque, se esiste una sorta di “attacco” – e chi scrive non lo esclude – fisico, posto in atto da qualcuno contro le nostre radici più sacre, quei luoghi di culto risalenti a tempi ancestrali dell’Europa poi divenuta il centro della cristianità, di certo favorito da ben altre forze più sottili, è altrettanto evidente che tali “obiettivi sensibili” siano stati di fatto, abbandonati a loro stessi da molto tempo.

l costante disinteresse per le opere d’arte antiche, e quindi per gli edifici sacri, ormai è diffuso in tutto il Vecchio Continente, devastato dalla follia iconoclasta di persone senza dignità né rispetto, arruolate in una nuova crociata contro tutto ciò che è bellezza e sacralità. Poi, ovviamente, abbiamo i commentatori privi di adeguate conoscenze storiche e artistiche che subito si lanciano in voli pindarici in difesa di qualcosa di cui non sanno assolutamente nulla, se non quello che hanno copiato – per lo più malamente – da altri o da Wikipedia. Pazienza, questo mondo ormai da molti anni, è il dominio dei mediocri che fanno altrettanti danni delle fiamme in una cattedrale, quindi prima di aprir bocca e darle fiato, o peggio, di scrivere banalità e imprecisioni, forse sarebbe meglio studiare.


di Dalmazio Frau