Fisica quantistica: la teoria del principio che rende attiva la materia

mercoledì 3 giugno 2020


La fisica e la biologia tradizionali hanno spiegato il funzionamento degli organismi viventi, precisamente la struttura ed il sistema in base al quale le molecole si incontrano e producono una reazione chimica. Si è visto – e provato scientificamente – che si tratta di un insieme di reazioni chimiche non casuali ma ordinate. Se si perde l’ordine, appare cioè la patologia, il non funzionamento. A differenza delle reazioni chimiche industriali o nucleari – non biologiche – in cui le molecole si incontrano tra tante e producono diverse reazioni, quelle biologiche proprie degli organismi viventi si svolgono con precisione (ed estrema velocità “mirata”) tra determinate e specifiche molecole, non altre. Gli incontri tra le molecole negli organismi viventi evidentemente seguono un codice di cui, uno tra i tanti, è quello genetico. Esiste un meccanismo dinamico presente nella materia biologica e assente in quella non biologica che presiede ed obbliga le varie molecole ad incontrarsi?

Le molecole si attraggono, determinate e non altre, tra loro, a lunga distanza, ed in maniera velocissima, istantanea. È noto che perché la forza chimica si eserciti deve arrivare a stretto contatto, mentre le molecole degli organismi viventi si attraggono a distanza e percorrono istantaneamente decine di Ångström (è l’unità di misura della lunghezza delle molecole che ha preso il nome del fisico svedese Anders Jonas Ångström che la creò inventando la spettroscopia). Deve esistere cioè un meccanismo che permette alle molecole di “riconoscersi” e incontrarsi senza errori e in maniera istantanea. Nella materia vivente esiste la predominante presenza dell’acqua. Gli organismi viventi sono – siamo – al 99 per cento formati di acqua, tutte le altre sostanze come le proteine, gli acidi nucleici, gli ormoni, i grassi eccetera costituiscono solo l’1 per cento.

Le molecole dell’acqua agiscono in modo organizzato: cosiddetto dominio coerente. All’interno della materia vivente operano campi che guidano le molecole le quali non si muovono a caso ma sembrano essere letteralmente “pilotate”. In natura esistono campi che operano a lunga distanza: sono i campi elettromagnetici. Perché un campo elettromagnetico esista è necessario che i nuclei e gli elettroni – le cariche – oscillino essendo il campo elettromagnetico per sua natura dinamico, non statico. Quando le molecole oscillano in maniera regolare, si produce il campo elettromagnetico di una frequenza specifica. La domanda che ci si pone è allora: come si producono all’interno dell’organismo vivente, della persona fisica, tali campi elettromagnetici? E come fa il suddetto campo elettromagnetico a non fuoriuscire dall’organismo e prodursi perennemente dentro di esso?

La teoria della coerenza elettromagnetica, formulata dalla fisica quantistica come prosieguo ed in estensione alla fisica classica tradizionale, afferma che, detto in parole più semplici possibili, le molecole oscillano tutte insieme simultaneamente in maniera collettiva, come un corpo di ballo o un battaglione in marcia e che il campo elettromagnetico è la musica che le fa danzare. Il campo elettromagnetico all’interno degli organismi viventi si produce in base alla continua eccitazione delle molecole oscillanti dentro di esso, il quale – il campo elettromagnetico – non fuoriesce dall’organismo perché è così fortemente attaccato alle molecole da non avere la possibilità di uscirne. Tecnicamente il fotone diventa massa sotto lo zero. In matematica viene detto numero immaginario, è intrinsecamente legato alla materia, impossibile uscirne.

La materia vivente contiene tramite l’acqua – il ruolo fondamentale dell’acqua nel fornirli – i campi elettromagnetici che muovono e ordinano le molecole simultaneamente e collettivamente in base alla interazione delle loro frequenze coincidenti delle molecole che si attraggono e del campo elettromagnetico. Il ruolo dell’acqua è cioè quello di produrre campi elettromagnetici che servono a fare attrarre – anche a grande distanza – due specifiche molecole tra loro, proprio quelle particolari due e non altre, quelle cioè aventi la medesima frequenza coincidente con quella del campo elettromagnetico dell’acqua. Il tutto istantaneamente e simultaneamente muovendosi le molecole a duecento metri al secondo ed i campi elettromagnetici a trecentomila chilometri al secondo.

Il codice di riconoscimento tra quelle determinate molecole è quindi il codice dato dalla loro frequenza e quella del campo elettromagnetico nell’acqua. Alla luce di quanto detto, quando si potrà – ed il macchinario Quec Phisis creato da Getullio Talpo già esiste. La sua teorizzazione è di Giuliano Preparata e di Eugenio Del Giudice ed altri – cambiare a nostro piacimento la frequenza che determina l’incontro e l’unione delle molecole e la loro reazione chimica, si avrà – il genere umano avrà – la possibilità di creare una biochimica intelligente e non più per noi casuale grazie a cui, con l’introduzione di campi elettromagnetici, potranno essere curate le patologie degli organismi viventi, di noi tutti.


di Francesca Romana Fantetti