Lello Sebastiani: mani di forbici d’oro

venerdì 8 maggio 2020


Dietro le quinte del teatro si nascondono storie molto interessanti, basta avere la curiosità di trovarle. Oggi andiamo a sbirciare nella vita di una persona speciale che dedica tutta la sua esistenza alla testa delle persone. Non è uno psicologo, né uno psichiatra, anche se riesce a capire la sua clientela meglio di uno strizzacervelli. Il suo nome è Lello Sebastiani: professione, parrucchiere. Sebastiani nasce a Pavona, una tranquilla cittadina dei castelli Romani dove la mamma Olga si rifugiò con la famiglia, proveniente da S. Giorgio a Liri durante i bombardamenti di Montecassino e un’estate, durante la lavorazione del tabacco, si innamorò di Osvaldo, un metalmeccanico nativo di Marino. Osvaldo e Olga mettono su famiglia molto presto e dall’unione nascono quattro figli: Stefania, Luigi, Luca e Sebastiano. Le babysitter a qui tempi, e soprattutto nei piccoli centri, non erano contemplate. Quattro figli sono complicati da portare nelle campagne, allora il piccolo Sebastiano viene lasciato da una vicina molto anziana a cui deve la passione per i capelli… Nel raccontarmi la propria vita Lello si commuove, nel ricordo dei genitori scomparsi troppo presto a cui deve tutta la disciplina e il rispetto per il prossimo. Approda al teatro dalla porta principale nella commedia di Eduardo De Filippo “Non ti pago”. Era il parrucchiere personale di Pupella Maggio, icona del teatro napoletano. Ricorda che mentre pettinava Pupella alcuni colleghi gli facevano i complimenti per l’acconciatura. Pupella gli disse “Ricurdatello: i complimenti a volte sono solo la veste più elegante dell’invidia”. Sebastiani si alterna tra set cinematografici, teatro, moda, Miss Italia, importanti programmi televisivi. Difficile citare tutto. Ottimo cuoco con l’hobby dell’orto, vede nella natura la sua fonte di ispirazione. Le sue sono davvero delle mani d’oro con le quali conquista la fiducia di numerosi personaggi dello spettacolo.

Quando hai capito che avresti avuto a che fare con i capelli tutta la vita?

All’età di 9 anni. I miei genitori andavano a lavorare e mi lasciavano dalla materassaia del paese. Si chiamava Teresa, una signora di 89 anni: mi ha insegnato tante cose, anche a cucire. Aveva i capelli molto lunghi e bianchi, li raccoglieva realizzando una treccia e avvolgendola a mo’ di chignon, fermandoli con una forcina grande in osso. Data l’età non riusciva ad alzare le braccia allora io mi mettevo davanti alla finestra e con pazienza le pettinavo i capelli e poi li avvolgevo, da lì mi sono accorto che trattare i capelli mi piaceva. Mi emozionava. La svolta arrivò con la sua morte. Non avendo più lei come punto di riferimento, per non lasciarmi per strada durante le ore di lavoro mia madre mi affidò a Natalino il quale aveva un salone di barbiere. Rivolgo sempre un pensiero di gratitudine a Natalino, perché è stato il mio primo maestro. Lui mi ha insegnato a tenere le forbici in mano, lui mi ha dato la prima paghetta. Con i soldi guadagnati, a 14 anni, mi iscrissi alla prima accademia di parrucchiere. Non mi sono mai più fermato.

Oggi non si trova più un parrucchiere, sono tutti Hair-Stylist o è solo un abuso di definizione?

È solo un abuso di definizione. Hair-Stylist è solamente una frase d’effetto per appagare il proprio ego. Oggi diventare parrucchieri è realizzare un copia e incolla su YouTube, per quanto riguarda le acconciature, per poi metterle in un video fai da te sui social aspettando i “mi piace” per crearsi un’immagine. Lavoro che definisco non professionale, trovo infatti assurdo che l’arte, in tutte le sue forme, debba rincorrere l’immagine.

 

Quali sono le differenze tra un lavoro per una commedia teatrale, di moda, di teatro o di cinema?

Il teatro e il cinema li reputo allo stesso livello, per quanto riguarda il modo di lavorare dietro le quinte, perché il cinema è un’evoluzione del teatro. Le acconciature per il cinema e per il teatro rispettano lo stesso mood riguardo le epoche, tanto per fare un esempio. Mentre per la moda, bisogna attenersi all’idea dello stilista che crea l’abito rispettando le proporzioni, le forme e il colore degli abiti.

Tu sei anche docente in varie accademie. Raccontaci i giovani che vengono a seguire le tue lezioni

In questi ultimi 10 anni sono responsabile tecnico di Alta Moda Roma, dove in stretta e forte collaborazione con Tecna Italia e Rea Accademy abbiamo realizzato dei corsi per parrucchieri provenienti da tutta Italia, formando personale specializzato per eventi moda, coinvolgendo gli studenti direttamente nei vari bakstage. Sono docente di tre accademie: oltre alla Rea Academy di Roma e Napoli, anche all’Accademia Target di Crotone. Tutti i miei corsi vengono effettuati anche online su varie piattaforme. Mi piace molto interagire con gli studenti, trasmettere loro l’esperienza di tutti questi anni nei quali ho girato in lungo e largo lo stivale e ho appreso e conservato nella mia testa ogni dettaglio necessario per fare questo lavoro. Un lavoro faticoso che richiede passione. I giovani che seguono le mie lezioni vengono ogni giorno in accademia motivati dal fatto di poter diventare anche loro delle star di capelli. La prima cosa che faccio è spiegare le problematiche legate alla propria vita trasformandomi, sì, in un docente di moda di capelli, ma anche in una sorta di genitore, zio o fratello. Nei corsi che teniamo inseriamo parrucchieri provenienti da tutta Italia facendogli vivere l’emozione della moda lavorando direttamente sui set, sul campo. Importante e faticoso è restare con i piedi per terra. Soprattutto vivendo l’ambiente televisivo e venendo a contatto con tanti personaggi noti è facile per un giovane volare con la mente scordandosi della realtà. Il mio consiglio e quello di riflettere bene prima di fare voli pindarici. I riflettori non sono la vita reale.

Volere è potere?

Sì. È come dire: più forte è l’immaginazione, prima si materializza. L’esempio per me più lampante è il ricordo di quando passavo davanti agi studi di Cinecittà, sognavo fortemente che un giorno avrei lavorato all’interno di essi: così accadde. Mi arrivò una telefonata riguardo un concorso che avevo vinto chiedendomi se volevo seguire un programma televisivo e da lì è partito tutto quello che poi è arrivato nel mondo dello spettacolo.

Sei l’inventore dei metodi Simple Cut e Simple Hair di cui hai registrato i marchi, ci puoi spiegare cosa sono?

Sì, considerando che le linee geometriche non si cambiano e sapendo che acconciare i capelli è un progetto dove vengono applicate, ho pensato di racchiudere il tutto usando dei metodi semplici ed efficaci, dando importanza agli strumenti come le forbici e le spazzole.

Sei papà di due bellissime adolescenti, le vorresti più modelle o Hair-Stylist?

Sì, sono papà di due bellissime ragazze, Greta e Sofia. Qualche volta si informano e partecipano ai miei eventi, vedendo con i propri occhi i miei sacrifici e quanto è duro il lavoro delle modelle e delle attrici. Lascio quindi a loro la scelta, il mio sogno è quello che loro imparino il mio mestiere o che comunque lo tengano lì come scorta, in caso gli possa tornare utile nei momenti di difficoltà. Hanno un’età per la quale lo studio è la cosa primaria ed è quello che profondamente desideriamo per loro sia io che Federica, la loro mamma.

www.lellosebastiani.com


di Giò Di Sarno