La Voce degli Scrittori, “Quel che affidiamo al vento”

venerdì 6 marzo 2020


Ritorna la rubrica, con cadenza settimanale, con la quale “L’Opinione delle Libertà” dà voce e spazio ai nuovi volti della letteratura italianaQuesta settimana vi consigliamo “Quel che affidiamo al vento” di Laura Imai Messina (Piemme).

Laura Imai Messina è nata a Roma. A 23 anni si è trasferita a Tokyo dove ha conseguito un PhD presso la Tokyo University of Foreign Studies. Insegna in alcune delle più prestigiose università della capitale. Ha esordito con successo nel 2014 con Tokyo Orizzontale (Piemme). Nel 2018, sempre per Piemme, è uscito Non oso dire la gioia e per Vallardi il best-seller Wa, La via giapponese all'armonia.

La Storia

Un romanzo di una tenerezza disarmante, in grado di sciogliere cuore e testa fin dalle prime battute.  Un tracciato emozionale lungo i momenti più delicati della vita di tante persone, quelli in cui vengono a mancare gli affetti più grandi, quelli in cui non ci si vuole arrendere allo smarrimento spirituale.

“Sul fianco scosceso di Kujira-yama, la Montagna della Balena, si spalanca un immenso giardino chiamato Bell Gardia. In mezzo è installata una cabina, al cui interno riposa un telefono non collegato, che trasporta le voci nel vento. Da tutto il Giappone vi convogliano ogni anno migliaia di persone che hanno perduto qualcuno, che alzano la cornetta per parlare con chi è nell'aldilà.

Quando su quella zona si abbatte un uragano di immane violenza, da lontano accorre una donna, pronta a proteggere il giardino a costo della sua vita. Si chiama Yui, ha trent'anni e una data separa quella che era da quella che è: 11 marzo 2011. Quel giorno lo tsunami spazzò via il paese in cui abitava, inghiottì la madre e la figlia, le sottrasse la gioia di essere al mondo”.

La protagonista è in grado di trasmettere per empatia tutta la sua fragilità, nella quale non viene però mai a mancare la giusta dose di speranza, quella che impedisce a pensieri più oscuri di prendere il sopravvento. Una storia che trasporta in un luogo realmente esistente nel nord-est del Giappone, toccando con grande tatto la tragedia dello tsunami del 2011. La tematica dell’aldilà rimane una delle più complesse e al tempo stesso affascinanti da esplorare, in grado di toccare le corde più intime del lettore. Laura Imai Messina realizza un’opera squisitamente malinconica, in cui la magia della vita terrena si mescola a quella relativa a tutto ciò che viene dopo.


di Michele De Angelis