martedì 4 febbraio 2020
Sei candidature ai Premi Oscar 2020: miglior Film, miglior attrice non protagonista (Scarlett Johansson), miglior sceneggiatura adattata, miglior montaggio, migliori costumi e migliori scenografie. Due candidature agli scorsi Golden Globes e sei ai recenti Bafta, gli Oscar inglesi.
Si presenta gonfio di possibili vittorie il nuovo film del regista neozelandese Taika Waititi “Jojo Rabbit”.
Siamo nel 1945, nell’Austria nazista che sta per subire la sonora sconfitta mondiale, Johannes “Jojo Rabbit” Betzler è un bambino di 10 anni che vive solo con la mamma Rosie, interpretata da Scarlett Johansson (in odore da Oscar). Il suo amore per la patria e per il nazismo lo rendono un perfetto sostenitore del Führer, che nella mente del piccolo protagonista diventa un amico immaginario in grado di dargli coraggio e consigli nei momenti più difficili. Dopo aver scoperto che la madre nasconde una ragazza ebrea in casa, le sue convinzioni però entrano in crisi fino a portarlo a mettere in discussione la bontà delle proprie idee.
Il film prende di mira il negazionismo, il razzismo ed anche l’elogio della violenza sbeffeggiandoli con attenzione. La trama oscilla tra ironia e buoni sentimenti. Nello sfondo del racconto, c’è la crescita morale e ideologica del giovane protagonista che deve fronteggiare la morte, la rabbia e l’amore in un tumulto di avventure.
In molti si sono chiesti se fosse giusto, e possibile, ridere di Hitler e della sua feroce propaganda nazista. Ebbene, il regista Waititi è riuscito a conciliare l’ironia con scene più toccanti, senza mai scadere nel ridicolo o nell’esagerato. Anche se il film è ispirato al romanzo “Caging Skies” di Christine Leunens del 2008, molti elementi letterari non sono stati riportarti fedelmente nella pellicola e questo ha reso il racconto più fluido, ed a tratti coinvolgente.
L’Hitler buffo e immaturo di Waititi non è assolutamente una rappresentazione fedele e nell’idea del regista non doveva esserlo. Racconta infatti Waititi: “È un’idea di un bambino di 10 anni su cosa sia Hitler. Non volevo renderlo davvero simpatico, sarebbe troppo contorto. In realtà, se è orribile e malvagio, ciò rende malvagio Jojo, perché lo ha evocato”.
Un film emozionante che rischia di sbancare, a sorpresa, la notte degli Oscar. Appuntamento il 10 febbraio a Los Angeles!
di Cristina De Palma