La Voce degli Scrittori, “Questione di Costanza”

giovedì 9 gennaio 2020


Ritorna dopo la lunga pausa natalizia la rubrica de “L’Opinione” che dà voce e spazio ai volti noti e meno noti della letteratura italiana.

Questa settimana vi consigliamo “Questione di Costanza” di Alessia Gazzola (Longanesi). Alessia Gazzola (Messina, 1982) è laureata in Medicina e Chirurgia ed è specialista in Medicina Legale. Ha esordito nella narrativa con L’allieva nel 2011.

Dai romanzi della serie L’allieva, tradotti in numerose lingue, è tratta la serie tv di successo in onda su Rai Uno. Collabora con i supplementi culturali di La Stampa e del Corriere della Sera. Con Questione di Costanza inaugura la nuova serie di romanzi incentrati sul personaggio di Costanza Macallè.

La Storia

Il primo romanzo di una nuova trilogia che sembra pronta a conquistare tutti i lettori, un’attesa che ripagherà le grandi aspettative. Un personaggio limpido che si muove con passi leggeri su percorsi complessi, emanando costantemente un barlume di dolcezza.

“Verona non è la mia città. E la paleopatologia non è il mio mestiere. Eppure, eccomi qua. Com’è potuto succedere, proprio a me? Mi chiamo Costanza Macallè e sull’aereo che mi sta portando dalla Sicilia alla città del Veneto dove già abita mia sorella, Antonietta, non viaggio da sola. Con me c’è l’essere cui tengo di più al mondo, sedici chili di delizia e tormento che rispondono al nome di Flora. Mia figlia è tutto il mio mondo, anche perché siamo soltanto io e lei... Lo so, lo so, ma è una storia complicata. Comunque, ce la posso fare: in fondo, devo resistere soltanto un anno. È questa la durata del contratto con l’Istituto di Paleopatologia di Verona”.

In questa nuova opera vengono mantenuti alcuni elementi tipici dell’immaginario “Gazzoliano”, non mancano infatti i cadaveri e altri ingredienti classici dei gialli.

In realtà non siamo di fronte ad un vero e proprio giallo ma a qualcosa di affine, con tratti emozionali di rara vivacità. Una storia imprevedibile da sorseggiare lentamente, prendendosi tutto il tempo necessario per assaporarne ogni retrogusto, lasciandosi trasportare in vortice di suggestioni ordinatamente mescolate.


di Michele De Angelis