venerdì 4 ottobre 2019
Dopo una lunga pausa torna la rubrica attraverso la quale “L’Opinione delle Libertà” vuole dare voce e spazio ai volti noti e meno noti della letteratura italiana. Questa settimana vi consigliamo “Scintille. Storie e incontri che decidono i nostri destini” di Federico Pace (Einaudi).
Federico Pace è nato nel 1967 a Roma, dove vive. Scrittore e giornalista, da vent'anni lavora per il gruppo editoriale Gedi. Per Einaudi ha pubblicato Senza volo. Storie e luoghi per viaggiare con lentezza (2008), Controvento. Storie e viaggi che cambiano la vita (2017) e Scintille. Storie e incontri che decidono i nostri destini (2019). È on-line sul sito www.federicopace.eu.
La Storia
Riflessi sensoriali dall’altissimo tasso emozionale. Scorci intimi di personaggi che sono prima di tutto persone. Una raccolta di racconti che riesce a rivelare i lati più nascosti di alcune delle personalità che hanno fatto la Storia. Un cammino all’interno del complicato mondo delle relazioni e di tutte le conseguenze che scaturiscono dai sentimenti che le animano.
Federico Pace, con sedici brevi storie, si addentra nell’antro delle connessioni sociali rivolgendo uno sguardo particolare alla Storia.
“Quanto misteriosi e abissali sono i legami che tengono insieme le famiglie? Quale sortilegio innesca la fiamma che spinge due persone ad amarsi? Dove nasce la tensione che dura una vita intera tra una madre e un figlio? Perché un fratello e una sorella diventano più forti tenendosi stretti l'uno all'altra? Come spiegare la compassione che affiora dalla rivalità? Quanto dura la scia di quel che si è provato quando un grande amore si dissolve”.
L’autore non svela mai subito la vera identità dei protagonisti dei suoi racconti, per evidenziare come sensazioni e sentimenti si muovano sempre con la stessa normalità anche quando interessano personaggi di grande spessore. Una rotta ben delineata portata avanti da quella navigazione a vista imposta dalla variabilità dell’anima e dalla mutevolezza degli impulsi terreni.
Un libro consigliatissimo per chi desidera perdersi per poi ritrovarsi.
di Michele De Angelis