venerdì 2 agosto 2019
Il Regno del Marocco si conferma un laboratorio sociale anche per i principi del multiculturalismo e del dialogo interreligioso. In occasione della “Festa del Trono” del Regno, la comunità ebraica della regione di Marrakech-Safi, nel sud del Marocco, ha celebrato i festeggiamenti, affiancandoli alla ricorrenza del ventesimo anniversario dell’ascesa al potere di re Mohammed VI, come riportato da “Agenzia Nova”. In occasione di un ricevimento nel sud del Regno, il presidente della comunità ebraica marocchina nella regione di Marrakech-Safi, Jacky Kadoch, ha affermato: “In questa felice occasione, che cristallizza l’attaccamento di tutti i componenti della nazione al trono alawita, la comunità ebraica marocchina della regione di Marrakech-Safi presenta a Mohammed VI i suoi più sentiti complimenti”.
L’ebraismo fa parte della storia del Marocco. Quando gli ebrei furono espulsi dalla Spagna e dal Portogallo nel XV e XVI secolo, molti fuggirono in Marocco. Molte migliaia di ebrei perseguitati in Europa, in particolare durante l’Inquisizione spagnola e il genocidio nazista, si rifugiarono in Marocco, dove furono accolti e protetti. Il Regno conserva questa tradizione di convivenza e rispetto reciproco. Non è usuale che un Paese musulmano celebri la ristrutturazione di una chiesa o di una sinagoga come è avvenuto a Fezalla, con la presenza delle massime autorità civili e religiose, o si affianchi nei festeggiamenti per il 2019 della “Festa del Trono” del Regno.
Il Marocco può rappresentare un esempio nel Mediterraneo per l’implementazione dei progetti di cooperazione in tutto il bacino, divenendo un centro vitale per una federazione del Mediterraneo che guardi con simpatica, stima e fiducia ai valori dell’Unione europea, della patria europea e delle convenzioni internazionali sulla tutela dello stato di diritto e dei diritti umani. Una vicinanza esemplare con il mondo occidentale e ottimi rapporti con gli Stati Uniti d’America.
A conferma degli ottimi rapporti tra Italia e Marocco, a Roma, si sono avuti i festeggiamenti per la Festa del Trono, organizzati dall’Ambasciata del Regno del Marocco in Italia, in presenza dell’Ambasciatore Youssef Balla che ha accolto gli ospiti italiani e i rappresentanti della comunità internazionale a Roma. Anche in questo caso presenti numerosi esponenti della comunità ebraica italiana. Occasione per riaffermare i rapporti anche con le autorità italiane e sottolineare le opportunità economiche nel Regno. Sicurezza, politiche alimentari e implementazione della logistica portuale per lo sviluppo del commercio tra le priorità del Regno. Attenzione particolare è dedicata all’hub portuale di “Tangeri Med”.
Uno dei terminal container più nuovi ed efficienti dell’intero Mediterraneo, punto nevralgico e strategico tra Africa, Europa, Asia, Nord e Sud America. È circondato da una zona franca di attività industriali e logistiche. Il Porto di “Tangeri Med” è tra le opere del Mediterraneo più importanti, un collante tra Europa e Nord Africa. Nel corso di un ventennio il Re è riuscito ad imprimere importanti riforme economiche e agrarie nel Paese.
Sul fronte delle energie rinnovabili il Marocco è all’avanguardia, non solo in Africa. Una leadership testimoniata dalla presenza a Rabat del Centro per i cambiamenti climatici, voluto dal governo marocchino, e sostenuto dall’Unione Africana, per accompagnare il processo di transizione energetica sia in Marocco che a livello continentale. Inoltre, dal 2003 il governo ha adottato una strategia di crescita veloce, finalizzata ad ottenere scambi e investimenti attraverso privatizzazioni e accordi di libero scambio.
Anche queste rappresentano opportunità che meritano la dovuta conoscenza da parte della comunità imprenditoriale europea.
di Domenico Letizia