Balthus a Roma

mercoledì 20 gennaio 2016


Fino al 31 gennaio, alle Scuderie del Quirinale è in mostra Balthus. La retrospettiva è organizzata a quindici anni dalla morte del pittore, è curata da Cécile Debray, conservatrice al Museo Nazionale d’Arte Moderna Centre Pompidou, con la collaborazione di Matteo Lafranconi per la sezione alle Scuderie del Quirinale.

Sono riunite più di duecento opere: quadri che arrivano da musei e da collezioni private prestigiosi, una notevole selezione di disegni e di fotografie con cui si ripercorre la carriera di Balthus. Oltre alla retrospettiva, all’Accademia di Francia a Roma, Villa Medici, per lo stesso periodo ci sarà l’atelier dedicato al pittore che era profondamente legato all’Italia. Il suo primo viaggio nel Bel Paese risale al 1926, ed è uno spartiacque per la sua vocazione artistica. Il legame con l’Italia si rafforza dal 1961, quando viene nominato direttore dell’Accademia di Francia a Roma e rimane a Villa Medici fino al 1977. In questo periodo intraprende degli importanti lavori di restauro di Villa Medici, che ancora oggi caratterizzano gli spazi interni del palazzo e i giardini.

Tornando alle Scuderie, la mostra presenta circa centocinquanta opere, capolavori appartenenti a tutte le fasi della carriera di Balthus, in un percorso cronologico che si sviluppa attorno ad alcuni temi centrali: l’eredità rinascimentale, l’infanzia, l’influenza di opere letterarie come Cime tempestose di Emily Brontë e Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll; l’importanza degli scambi con Antonin Artaud, André Derain, Alberto Giacometti o con suo fratello Pierre Klossowski. Saranno esposte opere chiave, come La toilette de Cathy (1933), Le Roi des chats (1935), Les enfants Blanchard (1937), La Patience (1946-48), La Chambre (1952-54). Molto importante il prestito del primo grande capolavoro di Balthus, La Rue (1933) dal MoMA, presentato per la prima volta a fianco alla prima versione del dipinto, realizzata dall’artista nel 1929. A Villa Medici l’esposizione è focalizzata sul processo di lavoro dell’artista durante il periodo romano e negli anni successivi. Attraverso più di cinquanta opere tra dipinti, disegni e fotografie, i visitatori potranno scoprire gli aspetti più intimi dell’artista, nel magnifico contesto di Villa Medici che per sedici anni è stata il suo laboratorio artistico.

La mostra propone diversi capolavori, tra cui La Chambre turque (1963-66), eccezionalmente prestato dal Centre Pompidou ed esposto poco lontano dalla stanza che raffigura, Japonaise à la table rouge (1967-76) e Nu de profil (1973-77). Questi noti dipinti sono accompagnati da una selezione di schizzi, fotografie e disegni preparatori che permette di ripercorrere le diverse fasi di lavoro. Il percorso non si limita alle sale d’esposizione ma include alcuni dei luoghi più emblematici di Villa Medici, reinventati da Balthus attraverso un metodo inedito di applicazione del colore. Inoltre la camera turca, raffigurata nell’omonimo quadro, è per la prima volta accessibile al pubblico.

Per info: Scuderie del Quirinale


di Paolo Ricci