Cinque donne in Bagno

venerdì 18 dicembre 2015


Il luogo della "passione"? Il bagno. E stavolta l'intestino non c'entra nulla. Soprattutto se, nel bagno, si concentrano non una, ma ben cinque donne. E ancora di più quando due di queste sono vere madre e figlia e si chiamano Stefania e Amanda Sandrelli. Con la regia dello spagnolo Gabriel Olivares, il bel cast va in scena alla Sala Umberto di Roma dal 15 dicembre. Insomma: come se la cavano cinque donne in pochi metri quadrati? Beh, con molta naturalezza. Facendo pipì in quantità proporzionale al loro numero. Cioè: tanta. Ma con gesti veri, spontanei. È tutto uno scendere e risalire di mutandine. Però, non crediate si veda qualcosa. Niente di pruriginoso. Al massimo, vi godrete i mutandoni sanitari di Amanda (davvero esilarante nel suo personaggio etilico), lanciati da una finta finestra al colmo della sbronza. Ed è lei la seconda a entrare in bagno, dopo aver aperto la bella casa (attico e super attico) con le chiavi del compagno dell'amica - Elda Alvigini - che festeggerà i suoi quarant’anni due giorni dopo.

Le altre due arrivano in rapida sequenza. Tra cui quella buona, la doverosa - Claudia Ferri - che ha organizzato la festa. Tra tutte, spicca lei la biondina supersexi - Euridice Axen - fasciata in nerissimi pantaloni di pelle (a... pelle!) e tacchi neri vertiginosi. E a che servirebbe tutta questa bella gente? Per festeggiare a sorpresa il compleanno della loro amica Elda. Quindi, quando saranno tutte assieme, singole o a piccoli gruppi, ogni volta che si aprirà la porta del bagno porterà all'interno del piccolo ambiente, come farebbe il vento con i rumori di strada, la musica e il chiasso assordanti che vengono dal salone sottostante, con la musica a palla del solito deejay ("disc jockey") fuori servizio e fuori allenamento. Già: ma chi è la quinta? Mamma Sandrelli, ovviamente. E che ruolo svolge? Ovvio: quello della mamma, a... sorpresa! Direte voi: l'ennesimo gineceo del chiacchiericcio, dove gli uomini sono - a parole - sbeffeggiati e dipinti, "more solito", come dei "minus habens"; come dei falli ambulanti, insomma.

Sì e no. Intanto, indovinate chi è la più "vissuta" di tutte? La Sandrelli 1, ovviamente. Che porta la sua esperienza di grande dama siciliana nelle quinte tra doccia e bidet (per fortuna che, poi, lo scenario modulare si allarga, con le attrici che svolgono il ruolo divertente di facchini di scena. Complimenti allo scenografo, a proposito). Perché, insomma, nell'angusto è racchiuso l'universo-mondo. Andate a vedere come è composta una stella nana e poi ne riparliamo! Quindi, Euridice ha un problemino niente male, dietro quel paravento di femmina-schianto, mangia-uomini e spiccia-letti. Dramma che solo l'umanità di Stefania sa avvolgere in un rimedio caldo e pratico. Anche grazie al suo nuovo amante-futuro-marito, politico navigato e maneggione, sempre giustificato da lei, malgrado la polizia e i giornalisti che arrivano all'improvviso, come pure il ministro super-chiacchierato, sotto casa di Elda, per uno scandalo nazionale di cui la stampa ha appena dato notizia!

Parte del piccolo dramma personale e familiare pesa sulle belle spalle di Elda, che cambia e usa gli uomini come si farebbe con i fazzolettini di carta quando si ha il raffreddore. E che questa volta l'ha combinata un po' grossa, a causa di una sua.. "passatina" con un aitante e giovane vicino di casa, che viene da un altro Paese. Guaio serio che una Stefania finta svampita capisce al volo, portando anche qui consolazione e sicurezza. Malgrado la sua assenza di anni, è una madre che non ha soluzioni di continuità nel tenere ben alto il suo scudo affettivo. Interessante davvero è poi l'intreccio a sorpresa tra la buona e doverosa Ferri e la travolgente Amanda. Perché, sembra dirci l'autore, "Nulla è come appare".

Conclusione: le donne (soprattutto quando sono in.. tante!) non sono mai banali. E noi dovremmo occuparci un po' più di loro, e assai meno del campionato di calcio! Spettacolo (natalizio?) da non perdere. Brave tutte. Lasciatemi dare un gran bacio a Stefania! Ciao, mito!


di Maurizio Bonanni