Il Monte Rushmore ha qualcosa di italiano

sabato 14 novembre 2015


Ci sono molti modi per analizzare il contributo degli italoamericani alla società, all'economia, alla cultura e in definitiva alla grandezza degli Stati Uniti. Uno di questi modi celebra coloro che hanno donato il loro talento e il loro duro lavoro per costruire alcuni monumenti conosciuti e amati da tutti gli americani, e non solo dagli americani. C'è un italiano che ha avuto un ruolo fondamentale nella costruzione di un monumento unico al mondo, il più famoso degli Stati Uniti. Solo pochi italoamericani ne conoscono la storia, e quasi nessuno lo conosce in Italia: stiamo parlando di Luigi Del Bianco, che fu a capo di coloro che lavorarono al Mount Rushmore National Memorial. Douglas Gladstone ha scritto un libro su questo argomento, “Carving a Niche for Himself: The Untold Story of Luigi Del Bianco and Mount Rushmore”, ed ha accettato di dirci qualcosa di più su questo italiano talentuoso e coraggioso.

Douglas, chi era Luigi Del Bianco?

Nato nel 1892, Del Bianco proveniva dal comune di Meduno, in provincia di Pordenone: il Friuli Venezia Giulia è una zona dalla quale arrivarono molti italiani con grande talento nella lavorazione della pietra. Questi artigiani erano chiamati gli ​​"Spizzapiera di Midun."

Quale fu il ruolo di Del Bianco nella costruzione del Monte Rushmore?

Luigi era incaricato di conferire quella che fu chiamata la "raffinatezza dell’espressione" a ciascuno dei volti presidenziali. Luigi ha fatto molto più che semplicemente lavorare il granito per scolpire le quattro figure: ha dato al monumento la sua anima, come può constatare chiunque abbia guardato le pupille di Lincoln.

Dicci qualcosa a proposito del tuo ammirevole impegno contro lo United States Department of the Interior's National Park Service, che ha sempre rifiutato di riconoscere Luigi Del Bianco come il capo scultore del Mount Rushmore National Memorial.

Beh, prima di tutto, grazie per il tuo gentile complimento. Io credo che non ci si possa aspettare giustizia per sé stessi se lo stesso non vale anche per gli altri. E’ per questo che mi sono impegnato in questa battaglia, a favore della quale esiste anche una prova incontrovertibile. Fu lo stesso designer del Monte Rushmore, Gutzon Borglum, a riferirsi a Del Bianco come il capo scultore in una lettera del 30 luglio del 1935.

Eppure le persone al Servizio Parchi sono sembrate rimanere finora totalmente indifferenti. Il figlio di Luigi, Cesare, trovò questa lettera nella Divisione Manoscritti della Biblioteca del Congresso a Washington, ma uno dopo l'altro ogni ufficiale ha scelto di minimizzare il suo significato storico e dimenticarla. E penso che sia una profonda ingiustizia. Se Gutzon Borglum definisce Del Bianco il capo scultore, perché non è sufficiente per il governo degli Stati Uniti?

Un’altra ingiustizia è che Luigi viene accomunato a tutti gli altri lavoratori. Questa potrebbe sembrare una scelta equa, ma in realtà dimostra una visione limitata. Nessuno potrà mai convincermi che l'ingegnere di sollevamento - la persona che manovrava l'ascensore - dovrebbe ricevere lo stesso credito di Luigi. Tu e io potremmo forse imparare a gestire un ascensore. Dubito che il contrario sia vero, cioè, che quell'ingegnere potesse mai riuscire a scolpire con l’abilità e la maestria che Del Bianco dimostrò mentre lavorava su quelle facce: queste doti non possono essere apprese in pochi minuti, e non sono affatto comuni.

E’ ridicolo. Sul "Worker’s Wall” (l’elenco di chi ha contribuito a Mount Rushmore, scolpito su un muro), persino la stenografa di Borglum ottiene lo stesso tipo di credito di Del Bianco, e lei non ha certo rischiato la sua vita oscillando in una scomoda e pericolosa imbragatura a 180 metri da terra.

Tuttavia, ho avuto lo scorso 3 novembre un dialogo con lo storico ufficiale dell’agenzia, Bob Sutton, che si è rivelato positivo e costruttivo. Sono lieto che l'agenzia stia finalmente propendendo verso un riconoscimento per Del Bianco.

Perché il Mount Rushmore è così importante nella storia degli Stati Uniti?

Il Monte Rushmore, che è a Keystone, nel Sud Dakota, è una delle sculture più famose del mondo. Il memoriale, che compirà 75 il prossimo anno, ha un significato che va al di là del fatto di rappresentare i volti di quattro Presidenti degli Stati Uniti: tale significato arriva ormai a rappresentare la grande diversità delle tradizioni culturali e delle storie che compongono il patrimonio nazionale degli americani. Ecco perché sento che il governo degli Stati Uniti sbaglia così tanto nel non voler riconoscere e raccontare la storia di Del Bianco: se la storia di un immigrato arrivato in questa terra, che ha lavorato su quello che è probabilmente il punto di riferimento più iconico di questo Paese, non è la realizzazione del sogno americano … io non so cosa altro possa esserlo.

Stai anche lavorando al progetto di un documentario sulla famiglia Del Bianco, chiamato “Through Lincoln's Eyes” (attraverso gli occhi di Lincoln)...

Il documentario è portato avanti da uno scrittore, nonché produttore già vincitore del Peabody Award, Taryn Grimes Herbert, e la mia parte è stata girata lo scorso agosto: nel filmato ho parlato con Cam Sholly, che è l'amministratore del Servizio Parchi per la regione del Midwest. E’ stata una discussione molto franca e sincera, e spero di convincerlo del mio punto di vista, cioè che Del Bianco merita un riconoscimento postumo per il suo lavoro presso il monumento. Penso che sia il motivo per cui questa storia dovrebbe essere raccontata e raggiungere più gente possibile. Chi di noi, in qualche momento della propria vita, non si è sentito defraudato del credito e del merito che ritiene di meritare? Quindi, in una prospettiva di equità e di giustizia, spero che il governo federale rimedi a questo errore.

C’è qualcos’altro a proposito di Luigi Del Bianco che vorresti dire ai nostri connazionali che vivono sia negli Stati Uniti che in Italia?

Questa è una storia di grande successo di un immigrato, che però al momento non fa parte della narrazione in corso relativa a questo prestigioso monumento. Quando i turisti lo visitano, i ranger del parco non li informano del ruolo così importante avuto da questo artigiano italiano così specializzato. E questo è un peccato. E’ grazie al contributo degli immigrati che si è costruita l'America. Ad esempio, molti degli uomini responsabili della pietra con cui si è costruita la National Cathedral di Washington, DC erano di origine italiana. Ma qualcuno sa i loro nomi? Ermelindo Eduardo Ardolino è conosciuto da qualcuno per il suo lavoro presso la Saint John the Divine Cathedral (la Cattedrale di San Giovanni il Divino), a Manhattan: ma chi conosce l'opera di Luigi Del Bianco al Monte Rushmore Un'altra ragione per cui sento così fortemente questo tema è che c'è sempre stata un’immagine peggiorativa degli italoamericani. Reality show come "Mob Wives" e "Jersey Shore" hanno continuato ad alimentare questa immagine negativa. Beh, Luigi può essere visto come un nuovo, fresco e positivo simbolo di ciò che significa essere un italoamericano, come modello vincente che qualcuno possa scegliere di emulare.

In Italia c’è qualcuno che, in qualche modo, riconosce o ricorda Luigi Del Bianco?

So che il Console Generale Italiano a New York, Natalia Quintavalle, sa di Del Bianco, ma non so se il governo italiano intende fare qualcosa. Michele Bernardo, il capo del Museo Provinciale della Civiltà Contadina - Sezione del Lavoro e dell'Emigrazione a Cavasso Nuovo, una cittadina nei pressi di Meduno, ha creato uno spazio espositivo dedicato ai friulani, che ha un posto di rilievo per Del Bianco. Nella stessa Meduno, un parrucchiere locale di nome Andreino Ferroli ha trasformato il suo negozio di barbiere in qualcosa simile ad un santuario dedicato a Luigi. La sua defunta zia era apparentemente legata alla famiglia Del Bianco. Certo, a me piacerebbe vedere che si faccia ancora di più. Sarebbe un prestigio per tutto il popolo italiano, la promozione del fatto che un italiano ha contribuito così sostanzialmente ad un luogo così famoso in tutto il mondo, un fondamentale punto di riferimento per gli Stati Uniti. E se mi permetti, vorrei esprimere la mia gratitudine a qualcuno che non ho mai incontrato di persona: una donna di nome Maria Cristina Piccini, che lavora presso l’Ufficio del Turismo di Pordenone. Mi ha aiutato molto e sono particolarmente in debito con lei, perché la mia padronanza della lingua italiana non è buona.

Dove è possibile per i nostri lettori comprare una copia del tuo libro?

I newyorkesi possono ordinarlo direttamente dal mio editore, Bordighera Press, telefonando al 212-642-2001 o al seguente link:

http://www.bordigherapress.org/ViaFolios4.html

Chiunque altro in tutto il mondo può contattare la Small Press Distribution di Berkeley, California, a questo link:

http://www.spdbooks.org/Producte/9781599540672/carving-a-niche-for- himself-the-untold-story-of-luigi-del-bianco-and-mount-rushmore.aspx


di Umberto Mucci