Norman Rockwell in mostra a Roma

sabato 10 gennaio 2015


A Palazzo Sciarra, dall'11 novembre, è possibile visitare una interessante mostra sul lavoro di Rockwell (1894 - 1978), conosciuto anche come “l'artista della gente” proprio per la sua acuta capacità di osservare la società statunitense e renderla in immagini di grande originalità. La mostra, che si conclude l'8 febbraio, è curata da Danilo Eccher, direttore della Gam di Torino e da Stephanie Plunkett, chief curator del Norman Rockwell Museum.

L'evento è organizzato dal Norman Rockwell Museum di Stockbridge nel Massachuettes e dalla Fondazione Roma-Arte-Musei, in collaborazione con al Fondazione NY e la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Roma. Per la prima volta in Italia, la mostra propone tutto il percorso storico creativo dell'artista, riflettendo più di cinquant'anni (dagli anni 10 ai 70) di storia statunitense nelle illustrazioni piene di particolari, ricche di emozioni e sempre capaci di riflettere la società nei sui aspetti specifici, nelle speranze, negli ideali, nei comportamenti e perfino nelle manie. Molto interessante il percorso storico proposto in mostra nelle 323 copertine originali del Saturday Evening Post, realizzate da Rockwell tra il 1916 e il 1963.

Anche qui si riflettono gli eventi che hanno caratterizzato quegli anni con una familiarità che l'artista ha sempre mantenuto nelle proprie opere. In tutti i lavori di Rockwell, i personaggi, positivi e rassicuranti, attraversano il 900 degli States e coinvolgono anche il visitatore della mostra in quel contesto del mito americano, fatto di immagini con uno stile unico, di un realismo minuzioso, che diviene un vero e proprio immaginario.

La mostra propone tutto il percorso di Rockwell attraverso le sue opere più famose raccolte per grandi temi: la storia americana, dall'orgoglio nazionale al dramma del razzismo; l'American Way of Life, i suoi personaggi e le sue vicende; il rapporto con l'arte e con la grafica; la rappresentazione dell'infanzia; il tutto affiancato al suo metodo analitico: lo studio approfondito delle scene, attraverso bozzetti, fotografie e documenti, per comporre opere che divenivano così “più vere del vero”. Fino all'8 febbraio.


di Paolo Ricci