Galà e concerto per Italia e Corea

martedì 11 febbraio 2014


Gran galà per il 130esimo anniversario delle relazioni tra Italia e Corea del Sud. Un evento grazie al quale nella chiesa romana di “San Paolo entro le mura” s’è tenuto venerdì scorso il concerto “Voci della Corea”. Eseguite arie di Verdi, Bizet, Rossini, Puccini, Choi Young Seok, Hong Nan Fa interpretate per l’occasione dalle migliori promesse della lirica coreana.

L’ambasciatore della Corea del Sud, Bae Jae-Hyun (nella foto) era accompagnato dalla consorte nella vetrina che ha permesso all’Italia di apprezzare quanto la lirica coinvolga nel Paese amico sempre più appassionati. Al concerto per l’anniversario delle relazioni Italia- Corea erano presenti molti esponenti del bel mondo occidentale e in special modo italiano: dall’ambasciatore Claudio Moreno al generale dei carabinieri Ugo Zottin, dal presidente dell’Iceps (Istituto per la Cooperazione Economica Internazionale e i Problemi dello Sviluppo) Fausto Capalbo al principe Guglielmo Giovannelli Marconi, dal maestro Isabella Ambrosini al prefetto Fulvio Rocco. Così la canzone tradizionale coreana “Arirang” ha potuto competere per applausi con “Il barbiere di Siviglia”.

Per Chang Young Jae (presidente dell’Associazione “Coreani in Italia” e della “Rappresentanza in Italia del Comitato consultivo per la riunificazione della Corea”) non è certo una novità che la lirica sia lo sport nazionale coreano, ma lo stesso evidenzia come “il primato della lirica unisce Italia e Corea”. E sappiamo quanto oggi sia possibile ascoltare un tenore italiano in Corea, come una promessa coreana che interpreti nel più pucciniano dei sensi la “Madama Butterfly” o si dimostri tanto verdiana nel “Simon Boccanegra”.

Da indiscrezioni apprendiamo che alcune giovani promesse coreane avrebbero già pianificato le tournée italiane per la prossima estate. E le televisioni occidentali solo ora si stanno accorgendo che in Corea si tengono festival canori che raccolgono il triplo dei consensi rispetto all’italiano Sanremo. Basti pensare che nei bar di Seoul si canta anche nelle pause pranzo, si invitano gli amici a cantare a casa o al ristorante.

Gente allegra Dio l’aiuta, il vecchio adagio ci viene confermato anche ad Oriente.


di redazione