Hack, fondamentalista dell'ateismo

mercoledì 3 luglio 2013


Ma la Signora del cielo e quindi delle stelle non era Maria di Nazaret, madre di Gesù, per opera e virtù dello Spirito Santo? Mi sbaglio, lo è per i credenti non per gli atei e per i comunisti leninisti che per tutta la loro vita hanno predicato l’anti Cristo. Chi come me ha avuto la sfortuna di recarsi nella Russia nata dalla rivoluzione di ottobre ai tempi degli eredi di Lenin e di Stalin e ha potuto constatare la davvero tragica conseguenza di quella politica che annullò la mente e con essa la volontà di uomini e donne costretti a vivere nella desolazione più totale.

Chi ha da sempre sposato tale dottrina politica gioco forza è stata costretta a vivere nella perfetta desolazione umana. Non così è stato per la nostra Margherita Hack che, nata nel lontano 1922 da padre protestante e da madre cattolica, ha preferito vivere tra gli animali anziché tra le persone, nel perfetto rispetto delle sue idee leniniste e quindi strettamente legate all’ateismo. Ha studiato astrofisica, laureandosi nel 1945. Fino a quella data poco si sa di lei se non che ha da sempre coltivato le sue idee comuniste che non si sa quale collegamento potessero avere con le stelle, tanto da meritarle l’appellativo di “Signora delle stelle”. Io, ovviamente, quale giurista sono rispettoso della scienza e degli scienziati ma la Hack non mi pare abbia lasciato traccia indelebile dei suoi studi, che non hanno portato a conclusioni astrofisiche e astronomiche tali da farle avere un Premio Nobel. Ha diretto a Trieste l’Istituto di Astronomia acquisendo meriti tali da farla nominare accademica dei Lincei, appartenenza che nel nostro Paese non si nega a nessuno a condizione della sua fede antifascista e comunista in particolare.

Non mi pare possa essere accostata a Marconi o a Fermi. Viceversa, con tutto il rispetto dovuto a una donna studiosa e stimata astrofisica, la nostra Margherita Hack era una “fondamentalista dell’ateismo”, prerogativa purtroppo diffusa nell’ambiente dei fisici italiani e non solo, caratteristica questa, che anche per un laico come me cozza e non poco con lo spettacolo straordinario fornito dalla natura della quale fanno parte anche le stelle, componenti misteriose ma reali della vita anche quotidiana. Ragione per cui propendo per la filosofia, magari sentimentale e spicciola, di coloro che vedono in Maria la Signora del cielo e delle stelle.


di Titta Sgromo